Potenziare le strutture esistenti e adottare i provvedimenti necessari per far sì che tutti i protocolli e i percorsi terapeutici della sclerosi multipla siano resi praticabili, con uniformità di trattamento, anche nel centro e nord Sardegna, dando così concreta attuazione al diritto di cura di tutti i malati sardi. E’ quanto chiede la capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio regionale, Desirè Manca, ricordando che la Sardegna è l’area geografica più colpita al mondo dalla sclerosi multipla. Ogni 100mila abitanti sono 337 quelli colpiti da questa patologia, a fronte di 193 su 100mila del resto d’Italia. Le donne sono colpite maggiormente rispetto agli uomini.

“In Sardegna, però – spiega l’esponente del M5s – è possibile beneficiare di tutte le principali tipologie di cura della patologia e delle cure sperimentali soltanto nelle strutture sanitarie di Cagliari. In tutti i presidi ospedalieri del resto dell’isola le cure a disposizione sono molto limitate, questo nonostante le disposizioni dettate dalle più recenti leggi regionali improntate ad assicurare modelli organizzativi omogenei su tutto il territorio regionale”. Per questi motivi Manca ha promosso una mozione – sottoscritta dai consiglieri M5S Solinas, Ciusa, Li Gioi e dai consiglieri di minoranza e maggioranza Moro, Marras, Deriu, Ganau, Cocco, Salaris, Maieli, Piu, Piano, Satta, Sechi – che punta a ottenere che i protocolli di cura della sclerosi multipla siano diffusi in tutta l’isola.

“Conosciamo le criticità della rete dei trasporti in Sardegna e l’inadeguatezza della viabilità, per questo riteniamo fondamentale che ogni area della nostra regione, molto estesa geograficamente, sia coperta dai servizi di cura di una patologia per la quale la costanza nelle cure è un elemento fondamentale. Attraverso questa mozione intendiamo quindi impegnare il presidente della Regione e l’assessorato della Sanità ad adottare i provvedimenti necessari per far sì che tutti i protocolli e i percorsi terapeutici siano resi praticabili, con uniformità di trattamento, anche nel centro e nel nord Sardegna”.