Prima gli attriti per la rappresentanza “non adeguata” della Sardegna alla Settimana europea delle Regioni e delle Città, ora sul tema dell’insularità il Pd cerca un dialogo con il presidente della Giunta. Lo fa attraverso una lettera scritta da Roberto Deriu e indirizzata a Christian Solinas. Oggetto: “Il lavoro che la commissione speciale appena istituita in Consiglio potrà svolgere, in armonia con l’azione del governatore, nelle prossime settimane”.
Secondo Deriu, “l’Autonomia speciale sarda, con alle spalle la sua ipertrofica e obsoleta amministrazione, si trova in un vicolo cieco: produce inefficienza dei servizi, incapacità di sostenere le imprese, impossibilità materiale di colmare lo svantaggio competitivo strutturale coi fondi europei”. Davanti a sé, continua l’esponente dem, “la Sardegna vede lo scontro di due giganti, il Nord e il Sud, ma entrambi i fronti ignorano l’Isola, al contempo rappresentata com’è da una classe politica ormai respinta in un ruolo gregario, stabilmente fuori dal Consiglio dei Ministri, dai centri decisionali dei partiti e dalle grandi istituzioni dello Stato”. Ora, spiega Deriu, “una soluzione esiste”.
Si tratta di “guardare in alto e volare: la nostra terza via deve essere quella dell’insularità”. Non solo intesa come rivendicazione nei confronti dello Stato ma, sottolinea il consigliere nuorese, “all’interno del campo comunitario, come fulcro dell’unificazione degli interessi di tutti quei territori che vivano una condizione simile a quella sarda”. Quindi “il perimetro dell’azione da realizzarsi deve assumere una dimensione internazionale, includendo quelle Regioni insulari mediterranee con le quali la Sardegna condivide svantaggi demografici, sociali, economici: istanze che, per loro natura o estensione, non trovano un’efficace tutela nel livello nazionale”.
Deriu suggerisce anche lo strumento adatto alla realizzazione di questa visione, quello dei Gruppi Europei di Cooperazione Territoriale (GECT): “si è dimostrato molto efficace in regioni accomunate da caratteristiche geografiche o socioeconomiche ma appartenenti a Stati diversi”, argomenta l’esponente del Pd.