Dall’Himalaya a Cagliari per raccogliere e catalogare dati ambientali importanti per tutto il pianeta. Le comunità che vivono intorno alle montagne più alte del mondo e le guardie dei parchi hanno uno strumento in più per monitorare quello che succede ai piedi del K2. È una app sviluppata all’Università di Cagliari, già sperimentata sul posto. Si chiama GBGeoApp ed è una applicazione da utilizzare sul campo in modalità online e offline.
Nell’ambito del progetto “Improvement of Central Karakorum National Park Management as Model for Mountain Ecosystem In Northern Pakistan” finanziato dal ministero degli Esteri e coordinato dal Undp (United Nations Development Programme) e dalla Ong EvK2CNR Pakistan, il dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell’ateneo cagliaritano ha siglato un accordo di collaborazione scientifica per la realizzazione di un sistema di acquisizione e gestione di dati ambientali a supporto del piano di gestione del Parco del Deosai nel Pakistan settentrionale.
Sotto il coordinamento di Maria Teresa Melis, docente del Dipartimento, Francesco Dessi, Paolo Loddo e Alessio Maccioni, specialisti nei campi dei web-Gis e dello sviluppo software, hanno prima pensato e poi progettato e realizzato una piattaforma di acquisizione e gestione di dati appoggiata su immagini da satellite ESA-Sentinel. Positivi i primi risultati ottenuti. La ricercatrice cagliaritana è stata così invitata a tenere una lezione sulle applicazioni geomatiche all’Università del Baltistan, a Skardu. Gli studenti e le studentesse presenti hanno mostrato grande interesse e hanno chiesto di partecipare alla raccolta dei dati installando subito suoi propri smartphone l’applicazione GBGeoApp.