È di circa 60 milioni di euro la bancarotta fraudolenta contestata ad Alberto Scanu, già presidente di Confindustria Sardegna.
Nell’inchiesta che ha portato al suo arresto sono coinvolti anche la sorella, Laura, e due suoi collaboratori, Giovanni Pinna e Valdemiro Giuseppe Peviani: tutte e tre sono ai domiciliari.Gli sviluppi delle indagini sono legate al fallimento di nove società, alcune nel ramo sanitario altre in quello immobiliare e delle costruzioni, di cui Scanu era amministratore o socio.
Le accuse sono di bancarotta per distrazione, o preferenziale o tramite una ritardata dichiarazione di fallimento. All’origine del provvedimento restrittivo, c’è la reiterazione del reato.Scanu era stato coinvolto anche nell’inchiesta sul crac di 13 milioni della Clinica Città di Quartu, ma era stato assolto.
“Il mio assistito si è dimesso dall’incarico di ad di Sogaer e da tutte le cariche sociali che rivestiva perché intende difendersi liberamente”. Così l’avvocato Rodolfo Meloni, difensore di Alberto Scanu, arrestato questa mattina dalla Guardia di finanza per bancarotta fraudolenta nell’ambito di un’inchiesta sul fallimento di nove società, di cui era amministratore o socio. “Sono sorpreso che il dottor Scanu sia stato arrestato e sia finito in carcere per esigenze cautelari inesistenti: la richiesta del Pm è di febbraio e l’arresto è di ottobre”, precisa il legale.
Complessivamente sono 12 le persone indagate dal Pm della procura di Cagliari, Giangiacomo Pilia, nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta culminata con l’arresto di Albero Scanu, amministratore delegato della Sogaer, società di gestione dell’aeroporto di Cagliari e già presidente di Confindustria Sardegna. Ai domiciliari la sorella Laura e due suoi collaboratori, Giovanni Pinna e Valdemaro Giuseppe Peviani. Gli altri indagati sono: Paolo Zapparoli, originario di Varese e residente a Milano; Pier Domenico Gallo, di Cossano Belbo, in provincia di Cuneo, con residenza in Svizzera; Paolo Moro, di Milano; Caterina Della Mora, nata a Udine e residente a Lugano; Giovanni Marras, di Meana Sardo (Nuoro); Domenico Falchi, di Macomer (Nuoro); Enrico Gaia e Francesco Zurru di Cagliari. Tutti e otto avrebbero rivestito ruoli all’interno delle nove società fallite finite sotto la lente della Procura.
Kinetika Sardegna, gestore di tre cliniche a Cagliari, precisa che “Alberto Scanu non ha alcun incarico nell’azienda né alcuna partecipazione nella società avendola ceduta nel 2014”. Scanu è stato arrestato questa mattina per bancarotta fraudolenta legata al fallimento di nove società, alcune nel settore sanitario altre in quello immobiliare e delle costruzioni.
Bancarotta fraudolenta, arrestato Alberto Scanu ad Sogaer Cagliari