“Agenda Industria non prevede nomine né designazioni a tempo stabile, oltre al Comitato stesso. I veri protagonisti della programmazione industriale saranno le comunità e i territori attraverso la rappresentanza datoriale, sindacale e dei sindaci”.
Così la Regione Sardegna – guidata dal centrodestra – dopo la notizia sulla possibile partecipazione al tavolo tecnico di Renato Soru, patron di Tiscali ed ex governatore della Sardegna e segretario regionale del Pd. Obiettivo principale di ‘Agenda Industria’, nato da un accordo tra Giunta regionale, Confindustria, Confapi e i sindacali Cgil, Cisl e Uil, è quello “di riscrivere un piano quanto più condiviso e rispondente alle peculiarità del territorio isolano, che rilanci una progettualità”.
Già individuate le priorità: energia, aree industriali, infrastruttura digitale del sistema imprese e semplificazione normativa. Quanto a Soru, lui stesso ha chiarito in alcune interviste ai quotidiani sardi di essere disponibile a fare la sua parte, confermando di aver incontrato l’assessora all’Industria Anita Pili. “È stato creato un tavolo tecnico, di cui fa parte anche la Regione. E sinceramente non so se mi chiameranno per dire la mia. Ma sarò lieto di dare il mio contributo – queste le dichiarazioni raccolte da un noto quotidiano sardo – perché ho a cuore lo sviluppo della Sardegna. E lo farò come ho fatto altre centinaia di volte. Sono stato audito in Parlamento, ho parlato davanti a commissioni ed enti. E l’ho sempre fatto con l’unico obiettivo dello sviluppo della mia regione e della sua crescita”.
E ancora a proposito delle polemiche: “Sono stupito che si sia scritto tanto su una questione simile. Mi sembra normale parlare con un imprenditore, una persona che si occupa di innovazione e tecnologia, da parte del Tavolo mi sembra una cosa del tutto normale. Ma non esiste tra me e la Regione nessun contratto o rapporto di consulenza. Credo si sia confusa una discussione”.