Un ordine del giorno di censura politica nei confronti dell’assessora dell’Agricoltura Gabriella Murgia è stato presentato da 15 consiglieri dell’opposizione (Progressisti, Pd e M5s) e dovrà essere votato in Aula con voto nominale, come avviene per le mozioni di sfiducia. Perché la censura? Per “la grave violazione dei principi di separazione delle funzioni di indirizzo politico da quelle di direzione amministrativa stabiliti dell’ordinamento statale e regionale”.

In pratica si registra “il grave tentativo dell’assessora di ingerenza nelle funzioni di direzione amministrativa che spettano all’assessorato, cioè ai dirigenti dell’amministrazione”. Infatti – sostengono i firmatari dell’odg – “in data 13 settembre è stata inviata ai dirigenti della direzione generale dell’Agricoltura una nota a firma dell’assessora all’Agricoltura in cui si chiedeva, tra le altre cose, l’invio da parte dei dirigenti delle determinazioni tempestivamente in bozza, quindi prima della firma della loro definitiva emanazione, al fine di poter esercitare un controllo preventivo sulle stesse”.

E questo “è lesivo del principio di distinzione tra le funzioni di indirizzo politico e di direzione amministrativa già sancito da un’ampia giurisprudenza e affermato, a più riprese, in sede amministrativa e contabile. L’invio in bozza alla parte politica di determinazioni non ancora predisposte ed emanate, oltre a non essere prevista dall’ordinamento, parrebbe in contrasto con il principio secondo cui le responsabilità connesse con gli atti emanati dall’amministrazione, anche sotto il profilo erariale, siano esclusivamente da attribuire ai dirigenti”. Infine, ricordano i sottoscrittori della censura, “la distinzione tra funzioni di indirizzo politico e di controllo da quelle gestionali è determinata dalla necessità di assicurare trasparenza e imparzialità dell’azione amministrativa, evitando di far coincidere la responsabilità di governo con quella amministrativa”.

Murgia: “Nessuna intenzione interferire competenze dirigenti”