Vassoi, ciotole, vasi, oggetti d’uso, d’arredamento, sculture, gioielli, piccoli animali in argilla. In un trionfo di colori, tecniche, materiali più svariati e innovativi e temi, da quello identitario alle espressioni più contemporanee. E’ stata un successo la settima edizione della Festa della Ceramica, che ha attirato a Cagliari 30 artisti ceramisti da Sardegna, Toscana, Lombardia, Francia, Polonia e altri paesi. Due giornate tra incontri, laboratori, esposizioni, organizzati dall’associazione “Il terzo uomo”.
Gli stand hanno animato il Giardino sotto le mura con i ceramisti pronti a spiegare dettagli e tecniche della loro produzione. E far giocare i bambini al tornio, guidandoli nella realizzazione a quattro mani di piccoli vasi. Tra gli stand l’antica tecnica giapponese del raku per dar vita alle famose e splendide serie di uccelli, teatrini, pesci. Il fine gusto decorativo delle piccole donne della serie Bixinau, porcellane gres francesi e toscane. E tanto altro ancora. “L’obiettivo – spiega la ceramista Cristina Di Martino del laboratorio Raku – è promuovere una produzione artigianale d’eccellenza, sottolineando il labile confine tra arte e artigianato artistico”. “Barista per sempre” è la mostra che ha coinvolto pittori, illustratori e designer, tra i più riconosciuti, nell’isola: Josephine Sassu, Pastorello, Federico Carta, Bruno Meloni, Pia Valentinis, Eva Rasano, Silvia Corda, Marjani, Giulia Casula, Paulina Herrera Letelier. Hanno “decorato” le bottiglie tornite negli anni ’80 dal ceramista Salvatore Farci.
Molto ammirate anche due installazioni, una creata con l’argilla-fango da Vincenzo Grosso per un percorso sensoriale dentro una vasca a contatto con l’argilla sciolta nell’acqua. Veronica Paretta ha invece dipinto con terre colorate una superficie per dar vita a interessanti giochi cromatici. Poco distante “Il Fuori Giardino”, in via Principe Amedeo ha aperto una finestra sul Mediterraneo con le Terrecotte Tunisine degli anni ’30.