L’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla presenza dell’amianto in Sardegna è stata chiesta da 23 consiglieri regionali che hanno presentato un’istanza – primo firmatario Emanuele Cera e il Gruppo di Forza Italia – “con la specifica finalità di verificare le conseguenze e le ripercussioni sulla salute degli abitanti della Sardegna e in particolar modo dei lavoratori e delle comunità locali interessate dalla presenza di stabilimenti dedicati a suo tempo alla lavorazione e alla produzione di prodotti di amianto”.

“Come è noto in Italia ci sono 96mila siti contaminati da amianto, censiti e presenti nel database del Ministero dell’Ambiente – afferma Cera – e l’Osservatorio Nazionale Amianto rileva che sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di patologie legate all’amianto, e che inoltre migliaia di italiani si ammalano di tumore polmonare e altri tumori a carico del sistema respiratorio, nonostante siano ormai 27 anni che l’uso di amianto sia stato bandito nel nostro Paese. Anche la Sardegna non è esente dall’esposizione all’amianto, che causa ogni anno numerosissime vittime per via di una presenza diffusa di questo materiale fibroso, sia negli edifici privati residenziali, negli edifici pubblici o aperti al pubblico che negli impianti industriali attivi e dismessi. Basti pensare ai lavoratori che hanno lavorato nelle fabbriche di manufatti in cemento amianto, quali la Sardit di Oristano e la Ce.Ma Sarda di Marrubiu, oppure ai lavoratori di altri stabilimenti quali a esempio Ottana, Porto Torres, etc. che seppur esposti indirettamente alla presenza di amianto, hanno lavorato in stabilimenti che hanno utilizzato la fibra come componentistica”. “Occorre acquisire definitivamente i dati della presenza di amianto in Sardegna – prosgeue il consigliere di Fi – soprattutto negli edifici privati residenziali al fine di contrastare definitivamente il problema amianto attraverso la messa a regime nel tempo di un intervento risolutore, che metta in sicurezza la popolazione e le famiglie in Sardegna”.