Alla data di ieri, lunedì 30 settembre, sono stati accertati da parte della Guardia di Finanza 553 casi di mancato rilascio dello scontrino e della ricevuta fiscale, pari ad una percentuale del 17,2%. Per chi non rilascia scontrino o ricevuta fiscale è prevista una sanzione amministrativa pari al 100% dell’I.V.A. non documentata e comunque non inferiore a 500 €.
Accanto a questo tipo di sanzione, in determinate circostanze, chi non emette documento fiscale può essere destinatario anche di una sanzione accessoria: infatti, quando vengono contestate, nell’arco di un quinquennio, quattro distinte mancate emissioni compiute in giorni diversi, la Guardia di Finanza segnala il trasgressore all’Agenzia delle Entrate per la successiva irrogazione di un provvedimento di sospensione dell’attività per un periodo compreso tra i tre giorni ed un mese: il provvedimento, immediatamente esecutivo, viene eseguito dalle stesse fiamme gialle.
Proprio in questi ultimi giorni, i baschi verdi del Comando Provinciale di Cagliari, hanno dato esecuzione a un provvedimento di chiusura nei confronti di un piccolo negozio di abbigliamento a Portoscuso, nei cui confronti è stata accertata la quarta mancata emissione in un lustro: il periodo di chiusura disposto è di 6 giorni.
La durata del periodo di chiusura imposto dall’Agenzia delle Entrate, diversa in questo caso dal minimo edittale, è commisurata alla circostanza che il contribuente controllato non sia nuovo ad essere destinatario di analoghi provvedimenti di sospensione dell’attività per reiterate mancate emissioni del documento fiscale.
Nel complesso, dall’inizio dell’anno ad oggi, i finanzieri del Comando Provinciale di Cagliari hanno riscontrato la quarta mancata emissione dello scontrino e della ricevuta fiscale in 19 circostanze, e a seguito di istruttoria da parte dell’Agenzia delle Entrate, anche su occorrenze del passato anno, hanno dato esecuzione a 36 provvedimenti di chiusura.
Queste ultime grandezze hanno trovato maggior riscontro nel capoluogo e nel suo immediato hinterland, località dove si registra la maggior presenza di partite I.V.A. accese: 12 chiusure (35%) a Cagliari e 6 (18%) a Quartu S. Elena.
Le restanti chiusure riguardano comuni dislocati nell’intera provincia cagliaritana: dal Sulcis Iglesiente al Sarrabus, passando per il Medio Campidano.
Con riferimento alla durata del provvedimento, la maggior incidenza (9, pari al 25% dei casi) la si riscontra per chiusure disposte per il periodo minimo di 3 giorni.
In 3 circostanze (8%) è stata comminata la sanzione pari a 30 giorni (pena massima quando il totale dei corrispettivi oggetto di contestazione è inferiore a 50.000 €; quando si supera detta soglia, la sospensione è disposta per un periodo compreso tra uno e 6 mesi).
Riguardo le categorie commerciali interessate dalle disposizioni di chiusura, in 14 casi (39%) si è trattato di negozi di abbigliamento, in 4 occorrenze ciascuno (11%) alimentari, parrucchieri e piccoli empori, in 3 circostanze (8%) venditori ambulanti, 2 riscontri (6%) per le attività di ristorazione e un episodio ciascuno (3%) per attività di affittacamere, commercio di frutta e verdura, noleggio attrezzature per la spiaggia, noleggio di attrezzature nautiche e commercio di tessuti.