“Lo stadio è tutto abusivo, dalla A alla Z”. Non ha usato giri di parole il pubblico ministero Enrico Lussu nelle prime tre ore di requisitoria al processo sui presunti illeciti legati alla costruzione dello stadio di Is Arenas, a Quartu Sant’Elena (Cagliri), voluto dall’allora presidente del Cagliari Massimo Cellino. Il magistrato ha coordinato le indagini del Corpo forestale, che erano sfociate nel febbraio 2013 nell’arresto dello stesso Cellino, dell’allora sindaco di Quartu Mauro Contini e dell’assessore ai Lavori pubblici Stefano Lilliu.
Terminato il dibattimento, il pm – affiancato dal sostituto procuratore Gaetano Porcu che parlerà alla prossima udienza – ha discusso per oltre tre ore, occupandosi solo delle contestazioni di natura urbanistica, paesaggistica e ambientale. “Cellino ha prima fatto lo stadio e poi si è occupato dei progetti – ha detto Lussu, citando un’intercettazione dell’ex presidente del Cagliari con il collega della Lazio, Claudio Lotito – I progetti inseguivano l’opera e non viceversa. Cellino realizza così uno stadio senza intoppi, sino a quando non inizia l’indagine. Allora a quel punto tutti si irrigidiscono e addio stadio”.
Secondo il pm l’intero procedimento di realizzazione del complesso sportivo sarebbe nato con delle violazioni di norme, sin da quando “veniva spacciato per un’opera di interesse pubblico ed invece era privata su un terreno pubblico dato in concessione”. Le richieste di condanna verranno fatte solo alla fine della requisitoria. Prossima udienza il 3 ottobre.
Davanti al collegio della Seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari, presieduto dal giudice Giorgio Altieri, il pm Lussu ha concluso riconoscendo la responsabilità anche di alcuni degli altri imputati, anche se le richieste di pena verranno fatte solo alla fine della requisitoria. Oltre a Cellino, Contini e Lilliu sono a processo anche l’imprenditore Marcello Vasapollo, committente dei lavori, l’ingegnere Graziano Mossa, il coordinatore della sicurezza Raffaele Perra e il direttore dei lavori Giacomo Manca.
La prossima udienza è fissata per giovedì prossimo: terminerà di parlare il pm Lussu e poi inizierà il collega Porcu per le contestazioni legate ai presunti peculati. Secondo l’accusa gli imputati erano pronti a utilizzare 365mila euro di soldi pubblici per lavori legati allo stadio (cabina elettrica, recinzione e strada di accesso all’impianto) che invece avrebbe dovuto pagare il Cagliari calcio.