Si chiama Asvi ed è l’Agenzia per lo sviluppo e la valorizzazione ippica finalizzata a salvaguardare e garantire lo sviluppo, il miglioramento genetico e la promozione economica delle produzioni equine regionali. La sua istituzione è prevista in una proposta di legge dei Riformatori (prima firma Aldo Salaris) che hanno illustrato i 16 articoli del testo prossimo alla discussione in commissione Attività produttive.
“Abbiamo trovato una risposta concreta alle richieste degli operatori del settore ippico ed equestre che da tempo lamentano l’assenza di un interlocutore istituzionale dedicato e capace di interpretare al meglio l’evoluzione del comparto”, ha spiegato Salaris. L’Agenzia dovrà curare gli aspetti che disciplinano la riproduzione equina, nonché le iniziative tese alla tutela di razze equine autoctone di pregio come Anglo arabo sardo, Purosangue arabo, Cavallino della Giara, Cavallo del Sardcidano, Asino sardo e Asino dell’Asinara.
L’Agenzia, inoltre, ha il fine di garantire l’integrazione degli interventi in ippicoltura realizzati in Sardegna anche da istituzioni della Ricerca e associazioni professionali di categoria, questo per assicurare ricadute positive in termini di tutela della biodiversità animale, della valenza sportiva, ambientale, turistica, e di miglioramento delle condizioni di benessere degli animali. Per diventare operativa, Asvi dovrà subentrare in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi all’Istituto incremento ippico della Sardegna che fa capo all’agenzia Agris. Di conseguenza, anche il personale di Agris impegnato nel settore – cento persone circa – sarebbe inquadrato nelle dotazioni organiche di Asvi, ma con la salvaguardia del trattamento economico e previdenziale in atto.