Parlare di Aias significa parlare di ritardi nel pagamento degli stipendi. Parlare di Aias significa politica, potere e soldi, molti soldi.

Ma Aias dovrebbe essere ben altra cosa, dovrebbe avere al primo posto la salute dei pazienti e dei dipendenti, perché l’uno dipende dall’altro. L’ Associazione Italiana Assistenza Spastici Sardegna nasce nel 1967 come struttura distaccata dell’Associazione Nazionale, feudo democristiano, dove anche in Sardegna è stato ed è bacino di voti e di interessi di tanti politici. Tanti sono i pellegrinaggi e tanti sono i momenti conviviali tra le famiglie e i vertici dell’Aias, soprattutto in periodo elettorale.

A “gestire” l’associazione è la famiglia Randazzo, da sempre impegnata in politica e da sempre impegnata nell’Aias. Vittorio e Alberto sono stati entrambi Consiglieri Regionali di maggioranza e di opposizione (fa poca differenza in questo caso) della stessa Regione che poi stanziava milioni e milioni di euro per le prestazioni assistenziali erogate dall’Aias.

Conflitto d’Interessi? Manco a parlarne! Qualcuno si potrebbe offendere. Ma certo è che da anni decidono, votando riforme, controriforme e riformine, le sorti di parte della sanità privata in Sardegna.

Aias non vive un periodo facilissimo, anzi, medici, infermieri, terapisti e Oss, intere categorie di lavoratori si trovano in una situazione di estrema sofferenza finanziaria e spesso non vedono gli stipendi da 11 mesi, a oggi!. Ma non diciamolo a voce alta, non diciamolo alla Regione, tanto non ci ascolterebbero: Solinas appena eletto, come primo atto ha annullato la delibera che istituiva Sas Domos, la società a responsabilità limitata partorita il 5 dicembre 2018 della Giunta Pigliaru che avrebbe dovuto sostituire l’Aias.

Un regalo agli amici, senza dubbio, l’Associazione si è spesa in campagna elettorale per sostenere il centrodestra, anche perché Alberto Randazzo era candidato per Forza Italia.

Assemblee, manifesti elettorali dentro le sedi e una lettera con l’invito esplicito a votare Alberto Randazzo nel collegio di Cagliari, mentre nel Sulcis l’indicazione era per sostenere Fabio Usai poi eletto con il Psd’Az.

 

Ma ci sono altri aspetti che fanno capire l’intreccio politico che si nasconde dietro l’Aias: un giornalista professionista, da oltre 15 anni è stato, prima collaboratore di Alberto Randazzo in Consiglio regionale, per poi diventare membro dell’ufficio stampa dell’Aias e oggi è uno dei giornalisti dell’Ufficio stampa della nuova Giunta Solinas. Nulla di illegale, ma sicuramente un aspetto singolare.

Contemporaneamente però è in corso un procedimento penale aperto dalla Procura della Repubblica di Cagliari che ha portato a numerose ispezioni da parte di Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Ed ora? Che scenari si aprono in merito all’Aias?

Aias: vertenza aperta tra stipendi non pagati e licenziamenti

Cagliaripanic, Alberto Randazzo tra conflitto di interessi e nervosismo sul caso Aias