La sete di rivincita dell’ex Rog. Ma soprattutto la voglia di confermarsi dopo due vittorie consecutive. Contro il Napoli il Cagliari prova a saggiare la sua forza.
Anche se, dopo i forfait lunghi di Cragno e Pavoletti e quello di Nainggolan, bisogna fare i conti con le non buonissime condizioni fisiche di un altro ex Cigarini: è convocato, ma dovrebbe partire dalla panchina con inevitabile esordio dal primo minuto di Oliva, venerdì scorso per la prima volta in campo. Partita difficile, quasi inutile rimarcarlo. Ma il tecnico rossoblù olando Maran parla anche di opportunità “L’anno scorso – ha detto – siamo andati vicini ad ottenere un grande risultato.
Dovremo avere lo stesso coraggio di andarci a giocare la partita. Abbiamo lavorato su alcuni aspetti da sviluppare nella misura in cui avremo la personalità di farlo. Riguardo le assenze dico che una squadra è formata da più componenti nei quali riporre la massima fiducia”.
La chiave della gara? “Dobbiamo avere la capacità di mettere il lavoro davanti a tutto e mostrare equilibrio perché è quello che ti mette in condizione di sentirti più forte – ha spiegato – Il nostro modo di interpretare le partite deve rimanere lo stesso, proiettato a migliorarci e renderci più forti. Se modificassimo gli allenamenti e il nostro modo di scendere in campo in funzione dei risultati, sarebbe una prima sconfitta”.
“Se concentrassimo l’attenzione su un singolo giocatore del Napoli, commetteremmo un grosso errore. I partenopei sono una squadra costituita da elementi tutti fortissimi e in possesso di tante alternative: hanno tecnica, rapidità, forza fisica. Ti fanno correre, dandoti molte linee di passaggio da occupare. Noi dovremo fare in modo che anche loro si preoccupino di noi quando avremo il possesso del pallone”. Così il mister del Cagliari Rolando Maran, durante la presentazione della gara contro i partenopei, in programma domani al San Paolo.
Comunque il Cagliari ci vuole provare. “All’interno della compattezza – ha aggiunto Maran – e della precisione dobbiamo anche esibire una sana pazzia nell’approccio al lavoro, quella che ti fa fare le cose più inaspettate. Questa componente di esuberanza dobbiamo mostrarla quotidianamente, nelle pieghe delle partite è il carburante che ti dà la spinta per andare oltre le tue possibilità”.
Turn over? “Quando ci sono partite – ha detto senza però sbilanciarsi troppo – così ravvicinate, devo fare le mie valutazioni e scegliere all’ultimo. Alcuni giocatori, come Cigarini, che ha partecipato all’allenamento ed è convocato, sono più affaticati; altri non hanno recuperato al meglio. Per quanto riguarda il modulo, i numeri contano relativamente. Sarà importante farci trovare pronti a cambiare pelle in base ai momenti della partita”, ha concluso.