Calo drastico delle donazioni di organi in Sardegna: secondo i dati del Centro regionale Trapianti, il 2019 rischia di essere un annus horribilis. In questi primi mesi sono stati effettuati due trapianti di cuore, 25 di reni, 18 di fegato e nessuno di pancreas. Complessivamente 20 in meno rispetto al 2018 e 53 in meno sul 2016.
A lanciare l’allarme è il gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale con una mozione per chiedere un intervento urgente di sensibilizzazione alla donazione. Il capogruppo Francesco Agus ricorda che la diminuzione è legata all’aumento delle opposizioni all’espianto da parte delle famiglie dei pazienti.
Con la mozione si chiede al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu di monitorare e verificare le cause a monte. A preoccupare è principalmente il calo delle donazioni all’ospedale San Michele di Cagliari, passato in poco più di un anno da un tasso di opposizione alla donazione del 23,5% a quello del 60%. “Cifre mai viste – denuncia Agus – e in contrasto evidente con la sensibilità e la generosità storicamente dimostrata dai sardi.
Per questo chiediamo all’assessore di verificare cosa si possa fare per migliorare un dato che, sino a poco tempo fa, consolidava l’isola e l’Azienda Brotzu in particolare ai primi posti in Italia”.
La proposta dei Progressisti prevede l’estensione a tutti i comuni sardi della possibilità di raccogliere le dichiarazioni di assenso alla donazione contestualmente al rinnovo della carta d’identità, e l’intensificazione delle campagne di sensibilizzazione attraverso l’indizione della prima Giornata regionale della donazione e del trapianto da celebrare il 24 febbraio 2020, data in cui ricorre il quindicesimo anniversario della tragica scomparsa del cardiochirurgo del Brotzu, Alessandro Ricchi, e della sua equipe, morti in un incidente aereo nella zona del massiccio di Sette Fratelli mentre trasportavano un cuore da Roma a Cagliari destinato a un paziente sardo.