“In uno dei primi interventi che feci in Parlamento dissi: il malaffare ha rovinato questo Paese ma è l’ipocrisia che uccide la speranza. Ecco io reputo il Pd il partito più ipocrita d’Europa. Ed io che ho molti difetti ma non sono ipocrita vi dico che nelle ultime 48 ore è accaduto tutto ciò che temevo sarebbe accaduto. Prima Renzi ha formato i suoi gruppi parlamentari (stando attento, sia chiaro, a lasciare ancora qualche suo ‘palò nel Pd); poi il Partito Unico Lega-Fi-Pd-Fdi ha salvato l’ennesimo deputato votando contro una richiesta d’arresto da parte dei giudici di Milano dopo aver votato no persino sull’utilizzo di intercettazioni contro di lui”.
Così ha postato questa mattina sui social Alessandro Di Battista dove avverte “non vi fidate del Pd”.
“Sono sempre stato contrario – prosegue – ad un governo con il Pd. Non è un segreto. Ho sempre reputato il Pd il partito del sistema per eccellenza, quindi il più pericoloso. Il Pd è un partito ‘globalista, liberista, colluso con la grande imprenditoria marcia di questo Paese, responsabile (paradossalmente più della destra che ho sempre ugualmente contrastato) delle misure di macelleria sociale che hanno colpito i lavoratori italiani”.
“Sono stati soprattutto gli uomini e le donne del Pd – aggiunge Di Battista – a svendere i gioielli di Stato ai loro amici; loro hanno regalato le autostrade ai Benetton; loro hanno spinto affinché si bombardasse la Libia dando il La alla destabilizzazione della regione e al conseguente aumento dei flussi migratori. Loro, soprattutto loro, hanno impedito che venisse approvata una legge sul conflitto di interessi”, denuncia Di Battista.
“Non vi fidate delle notizie che arrivano dal Medio Oriente, al contrario lavorate per la Pace. Ne va dell’interesse del popolo iraniano, saudita e yemenita e di quello di un mucchio di imprese italiane che hanno sempre lavorato bene con Teheran”, accenna Di Battista.
“Non vi fidate dei “nuovi ambientalisti”. Costoro sono i più sporchi, sono quelli che reputano il rispetto dell’ambiente solo uno spazio politico da occupare o che vorrebbero far pagare la lotta all’inquinamento ai poveracci e non a chi inquina davvero”, conclude Alessandro Di Battista.