L’amministrazione Usa ha diffuso foto satellitari che mostrano gli almeno 17 punti di impatto negli impianti petroliferi sauditi di attacchi provenienti da nord o nord ovest. Elementi che sarebbero coerenti con un raid proveniente dalla direzione del Golfo persico settentrionale, quindi Iran o Iraq, piuttosto che dallo Yemen, dove gli Houthi, i ribelli locali sostenuti da Teheran, hanno rivendicato gli attacchi.
Lo scrive il New York Times. Gli impianti petroliferi sauditi potrebbero essere stati colpiti da una combinazione di numerosi droni e missili da crociera: lo hanno riferito dirigenti Usa in un briefing con i giornalisti. In tal caso il livello dell’obiettivo, la precisione e la sofisticatezza dell’attacco supererebbero le capacità dei ribelli yemeniti Houthi che lo hanno rivendicato.
Certo che ancora credere agli Stati Uniti è da mal informati , non possiamo dimenticare le menzogne delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein che poi portarono alla guerra in Iraq. Mai ascoltare il vociare americano, sono sempre balle.