l Filosofo Diego Fusaro sul Conte Bis è stato chiaro: “E’ stata la sconfitta del laboratorio sovranista giallo-verde, è riuscito l’intento della classe dominante cosmopolita: quello spezzare il fronte populista”.
A seguito di queste dichiarazioni in un migliaio si sono ritrovati a Roma per l’Assemblea costitutiva di Vox Italiae, il movimento politico populista, sovranista e socialista nato dall’idea del filosofo Fusaro.
“Di Maio e Salvini avevavo dato l’impressione di poter finalmente archiviare un ordine costituito iniquo e granitico, personificato dalla endemica presenza nei luoghi della decisione dei sedicenti “tecnici”, di uomini cioè che servono gli interessi dei più forti facendo finta di rispettare soltanto regole neutre e inaggirabili. Questa suggestione si è squagliata di fronte alla protevia delle forze della “reazione”. Che fare, quindi? Limitarsi ad assistere passivamente al triste riproporsi di una dicotomia fasulla e artefatta, che alterna una finta destra ed una finta sinistra al fine di chiudere un equilibrio di sistema che tutela in definitiva la destra del denaro e la sinistra del costume non è più possibile. Abbiamo il dovere di offrire agli italiani una proposta politica che dia rappresentanza ai tanti che non vogliono tornare a vivere nel vecchio e fallimentare recinto che ha contraddistinto la seconda Repubblica”, questo l’appello dei costituenti di Vox Italiae.
“Diamo quindi vita ad nuovo partito politico, autenticamente sovranista e keynesiano, socialista, populista e democratico, che difenda i legittimi interessi nazionali senza ledere quelli di nessun altro; che riscopra il valore di una coerenza programmatica oggi umiliata da chi crede di poter dire all’infinito tutto e il suo contrario; che riconcili la cultura con la politica; che funga da cinghia di trasmissione tra il popolo e le istituzioni; che difenda i valori della nostra Costituzione continuamente disattesi da affaristi e globalisti di ogni risma; che riscopra con orgoglio la nostra identità e le nostre radici, senza per questo aizzare sentimenti sciovinisti o fanatici che non ci appartengono. Vogliamo perciò ridare dignità alla politica, che non è necessarimente un luogo insalubre abitato per forza da malfattori professionali, ma il centro nevralgico che guida e indirizza la vita di qualsiasi comunità che vuole dirsi civile, ordinata ed improntata al rispetto della giustizia sociale”.