Cagliari è di nuovo nel mirino per i (presunti) buu razzisti nei confronti dell’interista Lukaku prima e dopo il rigore decisivo. In tribuna si sono sentiti i fischi, quelli normalmente riservati a tutti. Ma alcune immagini che stanno circolando sul web raccontano anche di qualche coro – limitato però a un gruppetto di tifosi – che di solito viene riservato ai giocatori di colore. La polemica è diventata internazionale soprattutto per la notorietà di Lukaku.

Non a caso le condanne più forti sono arrivate dall’Inghilterra visto che la punta dell’Inter giocava proprio in Premier. Ora scatterà la solita trafila della lettura dei verbali dei commissari in campo e la visione delle immagini riprese in curva. E si attende quindi la decisione del giudice sportivo. Un caso che si ripete: l’anno scorso erano state molto forti le proteste e le lamentele degli juventini Matuidi e Kean, dopo il gol segnato da quest’ultimo e l’esultanza provocatoria che scatenò i buu della curva nei suoi confronti (ma poi non arrivò nessuna sanzione del giudice sportivo, ndr).

Antonio Conte ha detto nel dopo gara di non aver sentito nulla perché troppo preso dalla partita. Ma ha paragonato, in generale, quello che succede in Italia e quello che accade all’estero. “Ci vuole – ha detto sempre riferendosi a un quadro più ampio – più rispetto degli avversari. Ancelotti l’altra domenica si è lamentato per gli insulti subiti (a Firenze, ndr). All’estero non è così, la gente tifa per la propria squadra, se la prende a fa il tifo perché dia il massimo, ma finisce lì. Io posso dire che a Cagliari sono stato accolto bene e nessuno mi ha insultato, ma ripeto bisogna cambiare mentalità”.

I cori a sfondo razzista rivolti ieri da alcuni tifosi del Cagliari a Lukaku, dopo il gol vittoria dell’Inter su rigore, sono “un fatto grave” a prescindere dal numero di quanti li hanno intonati, e la Federcalcio si sente impegnata a “rendere più stringenti e di più rapida applicazione” le sanzioni previste: lo dice il presidente della Figc, Gabriele Gravina. “Quanto accaduto ieri sera a Cagliari è grave a prescindere dal numero di quanti fossero i colpevoli di quei beceri cori razzisti – sottolinea Gravina, interpellato all’uscita dall’Assemblea elettiva della divisione Calcio Femminile in corso allo stadio Olimpico -. Non voglio entrare nell’ambito di pertinenza della Giustizia Sportiva, che procederà in autonomia nel rispetto delle norme, ma l’immagine offerta del calcio italiano non rispecchia i valori del nostro mondo, per questo la mia condanna è a prescindere dall’esito dell’indagine. Evidentemente mi tocca constatare che, in attesa che il percorso educativo iniziato con dei progetti mirati nelle scuole inizi dare i suoi frutti, dobbiamo rendere ancora più stringenti e di rapida applicazione le sanzioni previste per contrastare questa ingiustificabile deriva”.