Il vulcano Stromboli potrebbe generare uno tsunami nel Mediterraneo? Sì, secondo gli esperti e i precedenti già avvenuti nel medioevo. Per ora, secondo i dati, si sono registrate ben 4 esplosioni negli ultimi 60 giorni. Le ultime si sono verificate, secondo l’Ispra, ta il 28 e il 29 agosto, che hanno addirittura generato un piccolo maremoto.

Secondo la Protezione Civile, che aveva diffuso un’allerta gialla con l’attivazione conseguente della fase operativa di “attenzione”, il vulcano di Stromboli è ancora in fase di disequilibrio e dunque potenzialmente ancora pericoloso dopo l’eruzione spettacolare di questi giorni.

Sebbene non con la stessa frequenza del resto del mondo, anche l’area mediterranea viene periodicamente interessata da grandi eventi sismici o vulcanici che generano tsunami, con una frequenza media di 1 ogni 100 anni circa. Il vulcano Stromboli ha generato tre tsunami che nel Medioevo hanno raggiunto le coste della Campania e non si può escludere che possa accadere di nuovo: lo ha scoperto la ricerca italiana pubblicata sulla rivista Scientific Reports e coordinata dall’Università di Pisa.

Avvenuti nel periodo compreso fra il 1343 e il 1456, gli tsunami hanno avuto anche un testimone d’eccezione nel poeta Francesco Petrarca, che in una lettera da Napoli parlò di aver assistito a “una strana tempesta”. La ricerca è stata condotta in collaborazione con Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Università di Modena-Reggio Emilia e Urbino, Istituto di studi del Mediterraneo antico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), City University of New York, American Numismatic Society, Associazione Preistoria Attuale.

A scatenare i tre tsunami era stato il crollo del fianco nord-occidentale del vulcano e il principale dei tre eventi era stato quello del 1343, quasi certamente riconducibile alla grave devastazione dei porti di Napoli e Amalfi di cui era stato testimone Petrarca.

Secondo la ricercatrice questo lavoro “rivela per la prima volta la capacità del vulcano di produrre eventi di dimensioni assai superiori a quelli fino a oggi noti”.
Della stessa opinione la vulcanologa Antonella Bertagnini, dell’Ingv di Pisa, secondo la quale la ricerca porta “alla luce, per la prima volta, la capacità del vulcano di produrre, anche in tempi relativamente recenti, tsunami di scala nettamente superiore e potenzialmente in grado di raggiungere aree costiere anche molto distanti”.