“Non c’è nessun dubbio che la vittima di questa tragedia sia il nostro Mario. Invito tutti a considerare, tuttavia, che bene ha fatto l’Arma a individuare il responsabile di questo improprio trattamento e a disporre il suo immediato trasferimento”. Così il premier Conte commenta la foto dell’indagato bendato. “Riservare quel trattamento a una persona privata della libertà non risponde ai nostri principi e valori giuridici, anzi configura gli estremi di un reato o, forse, di due reati” sottolinea Conte aggiungendo che è “censurabile” la diffusione della foto sui social. “L’Italia è uno Stato di diritto – ha proseguito -. Abbiamo principi e valori consolidati: evitiamo di cavalcare l’onda delle reazioni emotive tenuto anche conto che la nostra legislazione, in caso di omicidio volontario, contempla già l’ergastolo e non consente più sconti di pena”.

Sarebbe rimasto bendato per 4 o 5 minuti il ragazzo americano fermato per l’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, prima di essere spostato in un’altra stanza. E’ quanto emerso dalle indagini dei carabinieri che hanno individuato il militare responsabile e disposto il trasferimento a breve ad “altro incarico non operativo”. Sono ora in corso indagini per individuare l’autore dello scatto e chi ha fatto circolare la foto su alcune chat.

Nello scatto si vede il giovane americano seduto in un ufficio della caserma bendato forse in attesa di essere interrogato. Immediatamente il Comando generale dell’Arma dei carabinieri aveva  preso “fermamente le distanze dallo scatto e dalla divulgazione di foto di persone ristrette per l’omicidio del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega e avviato accertamenti diretti a individuare i responsabili”.

Anche la Procura di Roma è in attesa di una informativa in relazione alla foto. Dopo l’arrivo dell’informativa si procederà alla apertura formale di un fascicolo di indagine.

“Gli indagati sono stati presentati all’interrogatorio liberi nella persona, senza bende o manette. All’interrogatorio è stato presente un difensore ed è stato condotto da due magistrati, è stato registrato e ne è stato redatto verbale integrale. Gli indagati sono stati avvertiti dei loro diritti. Le informazioni fornite dalla Procura della Repubblica di Roma circa le modalità con le quali è stato condotto l’interrogatorio consentono di escludere ogni forma di costrizione in quella sede”. Così in una nota il procuratore generale di Roma, Giovanni Salvi.

“A chi si lamenta della bendatura di un arrestato – ha detto Salvini – ricordo che l’unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio, un marito di 35 anni, un Carabiniere, un servitore della Patria morto in servizio per mano di gente che, se colpevole, merita solo la galera a vita. Lavorando. Punto.”

“E’ una foto terribile – ha detto Ilaria Cucchi – certe cose non devono accadere al di là delle accuse, della nazionalità della pelle del fermato e del colore della sua pelle. Spero che la magistratura faccia chiarezza anche su questo in una vicenda tragica e in cui il mio pensiero va ai familiari del vicebrigadiere ucciso”.

“A tutti quelli che ora si affannano a montare il caso del delinquente bendato in caserma – ha dichiarato il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni – .vogliamo ricordare che la vittima è un carabiniere barbaramente ammazzato a 35 anni, il carnefice un balordo drogato americano. Punto”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della camera penale di Roma, Cesare Placanica: “Cosa ci fa una benda in una stazione dei Carabinieri? Sono cose da far west”.

Il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci su Twitter esprime “orrore per la foto dell’indiziato bendato. Orrore per l’uso che ne sta facendo il partito del ministro dell’Interno. Salvini non ci porterà in Sud America”.

“Gli indagati sono stati presentati all’interrogatorio liberi nella persona, senza bende o manette. All’interrogatorio è stato presente un difensore ed è stato condotto da due magistrati, è stato registrato e ne è stato redatto verbale integrale. Gli indagati sono stati avvertiti dei loro diritti. Le informazioni fornite dalla Procura della Repubblica di Roma circa le modalità con le quali è stato condotto l’interrogatorio consentono di escludere ogni forma di costrizione in quella sede”. Così in una nota il procuratore generale di Roma, Giovanni Salvi.