Si chiama “Boghes” il progetto che dà il via alla più grande campagna di documentazione di canti devozionali e cori di scuola nuorese mai realizzata in Sardegna. Cento le comunità interessate e tremila persone coinvolte per realizzare una raccolta di file audio e video a breve disponibile nella pagina Progetto Boghes sul sito dell’Isre. Ed è proprio l’Istituto Superiore Etnografico che ha commissionato il lavoro ad esperti del settore, presentato oggi nella biblioteca dell’Isre.

“Il progetto – ha spiegato il direttore dell’Istituto, Manuel Delogu – si articola in due annualità. Nella prima, già in fase di realizzazione, verranno documentate le pratiche polivocali a carattere devozionale di cento paesi della Sardegna: rosari cantati, inni di lode (gòcius/ gosos) e pregadorias. La seconda annualità sarà invece dedicata ai cori di scuola nuorese, un fenomeno musicale nato a metà del secolo scorso nel capoluogo barbaricino e oggi in continua espansione”. “Verrà creato e custodito un archivio che andrà a colmare una lacuna – ha detto il presidente dell’Isre Giuseppe Matteo Pirisi – documentare sia in audio che in video una parte importante del patrimonio culturale della Sardegna. Con questa operazione confermiamo l’interesse verso quella che viene definita l’antropologia della contemporaneità, rispondendo perfettamente alle linee guida del nostro statuto”.

L’ideatore dell’iniziativa è Ottavio Nieddu, per conto dell’associazione culturale Imprentas. “La prima fase si è già conclusa – ha spiegato – abbiamo documentato in oltre cento paesi la pratica del rosario cantato e le sue occasioni liturgiche, come le grandi processioni. Abbiamo lavorato con quattro telecamere, che illustrano di ogni canto il settore femminile, quello maschile, i luoghi e i volti, per catturare sensazioni, dettagli e l’aura degli ambienti”. Una ricchezza in termini musicali raccontata dal responsabile scientifico del progetto Marco Luzzi: “L’iniziativa racconta una terra di canti a più voci: canti a quattro, cori nuoresi, canti devozionali polivocali, fenomeni diversi paradossalmente poco documentate”.