Tra i 50 miliardi di euro sbloccati dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ci sono risorse importanti per la Sardegna.
Complessivamente 256 milioni di euro così divisi: 18 milioni di euro per demolizione e ricostruzione dei ponti in corrispondenza del Rio San Girolamo e del Rio Masone Ollastru sulla Statale 195 Sulcitana; 113 milioni di euro per lavori di costruzione del primo lotto da Alghero a Olmedo sulla SS. 291 della Nurra; 79 milioni di euro per l’adeguamento e messa in sicurezza e risoluzione nodi critici (secondo stralcio) sulla Statale 131 Carlo Felice e 46 milioni sulla stessa tratta per il terzo stralcio.
“Lo sblocco di questi fondi è una vittoria della Lega a vantaggio dei cittadini, lasciati colpevolmente in balia di ritardi e della cattiva politica di chi ha governato negli ultimi anni”, commenta la senatrice sarda del Carroccio, Lina Lunesu, in una nota dove ricostruisce l’elenco degli interventi in favore dell’Isola. A questi, prosegue, “si aggiungono gli investimenti per la mitigazione del rischio idrogeologico proposti in esito alle Conferenze dei servizi, per opere fondamentali per il territorio, che si aggiungono a strade, scuole, ponti, ferrovie e ospedali: la Lega di Matteo Salvini ancora una volta si conferma vicina ai cittadini e passa dalle parole ai fatti”.
Fondi Cipe per Sardegna, Filca: “Ennesima delusione”
“Attendiamo la pubblicazione nella gazzetta ufficiale dell’esito della riunione del Cipe del 24 luglio per esprimere un giudizio definitivo, ma, da una prima lettura del documento diramato, sembrerebbe che per la Sardegna non c’è niente. Dopo il vuoto del decreto Sblocca Cantieri i deliberati del Cipe rappresentano l’ennesima delusione”. Lo dice Giovanni Matta della Filca Cisl commentando lo sblocco da parte dei Cipe di 256milioni di euro per strade e ponti dell’Isola.
“La crisi dell’edilizia sarda pare non essere colta nella sua durezza – osserva – Aver perso 30mila posti di lavoro negli ultimi dieci anni evidentemente non costituisce un motivo che merita la giusta attenzione da parte del governo nazionale. Del fatto che siamo la terzultima Regione in Italia per dotazione infrastrutturale, negli uffici romani non se ne curano proprio. Credo che sia giunto il momento di dire basta – attacca – Come sindacato, nel recente periodo, abbiamo fatto tutto il necessario, con le mobilitazioni che siamo riusciti a mettere in campo, per richiamare l’attenzione delle Istituzioni, nazionali e regionali, sulle difficoltà che sta interessando il mondo edile sardo. Le risposte romane non ci soddisfano”. La Filca chiede alla Giunta regionale “di reagire in modo deciso. Il lavoro edile sardo merita ben altra attenzione e necessità di risposte adeguate”.