Si è chiusa con una prescrizione l’ultima vicenda giudiziaria che vedeva il fotografo sardo Antonello Zappadu imputato per violazione della privacy: nel giugno 2011 aveva immortalato Silvio Berlusconi mentre trascorreva le giornate nella sua residenza estiva di Porto Rotondo, Villa Certosa, attorniato da alcune ragazze. Foto che furono poi pubblicate dal settimanale L’Espresso. Questa mattina il giudice del Tribunale di Tempio Pausania, Marco Contu, ha dichiarato prescritto il reato contestato a Zappadu, chiudendo il procedimento.

er il fotoreporter originario di Pattada (Sassari) – da alcuni anni trasferitosi in Colombia – difeso dall’avvocato Giancarlo Frongia, si tratta del secondo processo risolto con la prescrizione: un primo procedimento, sempre avviato dai legali dell’ex presidente del Consiglio per altre foto scattate a Villa Certosa, si chiuse nel 2015 con le stesse motivazioni.

“L’articolo 615 bis del codice penale è sempre in bilico fra la violazione della privacy e il sacrosanto diritto di cronaca – spiega l’avvocato Frongia – e in questo caso, se il procedimento fosse andato avanti, avremmo dimostrato che le azioni di Zappadu erano votate e giustificate proprio dal diritto di cronaca, essendo all’epoca Silvio Berlusconi il presidente del Consiglio italiano e avendo lui stesso, nel corso della sua deposizione in tribunale, dichiarato che quelle foto danneggiarono l’immagine dell’Italia, sottolineando quindi il suo ruolo pubblico”.