Spazi che aumentano. E documenti più facili da consultare. L’Archivio di Stato di Cagliari, un pezzo di storia della Sardegna con nove chilometri di scaffali tra mappe, registri, pergamene eccetera, si rinnova. I lavori nell’edifico sorto nel 1927 tra via Sonnino e via Gallura riguarderanno il completamento e l’adeguamento degli ambienti da adibire a deposito, la riqualificazione della pavimentazione del chiostro interno, l’ampliamento della sala consultazione e sala lettura anche per renderle accessibili ai disabili.
Ancora, sono previsti la ristrutturazione del tetto, da tempo alle prese con infiltrazioni e il restauro della facciata di via Gallura. I lavori sono stati consegnati oggi: il cantiere rimarrà aperto 390 giorni. A disposizione c’è un importante finanziamento del ministero per i beni e le attività culturali con 1,5 milioni del “fondo per la tutela del patrimonio culturale”.
La progettazione è stata curata dalla Sair Geie, gruppo europeo di ingegneria e urbanistica. L’intervento è stato presentato, tra gli altri, dalla segretaria regionale del Mibac per la Sardegna Patricia Olivo, dalla soprintendente dei beni architettonici e paesaggistici Maura Picciau e dal direttore dell’archivio Enrico Trogu. L’Archivio di Stato di Cagliari è il più importante della Sardegna: custodisce documenti prodotti dagli uffici statali centrali e periferici a partire dal Medioevo e sono alla seconda metà del XX secolo. Fu istituito nel 1332 da Alfonso IV d’Aragona e originariamente la sede era a Castello, all’interno di Palazzo Regio.