A quasi quattro anni dall’avvio della dismissione a Fiume Santo dei gruppi 1 e 2 della centrale termoelettrica, la deputata del Movimento 5 stelle Paola Deiana, con un’interpellanza urgente, ha chiesto al ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, quale sia lo stato dell’arte del processo di smantellamento, di ripristino e di riqualificazione ambientale delle aree liberate, in risposta alla prescrizione n.24 della commissione Tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via-Vas, del MIBAC e della Regione Sardegna.

“In particolare – spiega la parlamentare algherese – con tale documento veniva, infatti, richiesta la demolizione dei suddetti 2 gruppi, nonché l’individuazione dei mezzi per effettuare i lavori e degli strumenti finanziari per potervi ottemperare. Inoltre, nella stessa sede, si faceva un preciso riferimento alla tempistica per realizzare l’intero progetto, comprendente anche un programma di riqualificazione ambientale, di smaltimento e/o di recupero dei materiali di risulta conseguenti alla stessa demolizione. Intanto – precisa Paola Deiana – è da notare che nell’aprile del 2017 la società di Fiume Santo presentò un nuovo Piano di smantellamento, considerato coerente rispetto alla prescrizione precedente n. 24 da parte dell’Assessorato Regionale all’Ambiente e dei funzionari del Servizio valutazioni ambientali. La differenza sostanziale tra i due fu l’introduzione di un programma di demolizione attraverso l’utilizzo di cariche esplosive”.

La parlamentare chiede dunque al ministro “se l’Iter autorizzativo che ha portato alla modifica del piano di smantellamento sia stato posto in essere nel rispetto della normativa vigente; quali siano i risultati dei piani di monitoraggio prescritti; l’entità dei danni provocati dalla caduta della ciminiera in seguito alla sua demolizione avvenuta con l’esplosivo; quale sia lo stato di avanzamento del piano di smantellamento e del piano di caratterizzazione delle aree oggetto degli interventi di demolizione; quale sia lo stato di predisposizione del progetto per la costruzione della copertura del carbonile e se sia stato depositato alcun piano di rinaturalizzazione delle aree”.