“Senza lavoro e sviluppo la situazione della Sardegna non potrà migliorare. Col presidente della Regione avevamo concordato di avviare interlocuzioni periodiche e addirittura una comune cabina di regia sulle emergenze più gravi e l’impegno di un nuovo incontro entro un mese. Ormai giugno è passato e la riunione col presidente Solinas non c’è stata”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl sarda, Gavino Carta che, nella conferenza organizzativa del sindacato, ha rivendicato un ruolo di maggiore compartecipazione alla fase di individuazione delle priorità per rilanciare lo sviluppo dell’isola.
“Come Cgil, Cisl e Uil rilanceremo la richiesta di incontrare la Giunta. Una richiesta più che giustificata dal fatto che si aprono tavoli nazionali senza che ci sia una previa interlocuzione a livello regionale – ha aggiunto davanti a 250 delegati in rappresentanza di oltre 140 mila iscritti – Il sindacato si mette vicino alla persona dei lavoratori e di tutti i sardi per farli uscire dalla situazioni di marginalità. Il Lavoro precario, sottopagato e nero è una forma di grave marginalità, perché esclude soprattutto i giovani dal giusto diritto di realizzarsi come persone e cittadini”.
Federica Tilocca, segretaria organizzativa della Cisl sarda, ha indicato le linee del riposizionamento del sindacato per “aumentare la capacità d’intervento” dei quadri e dirigenti sindacali e dei 700 volontari che operano in 150 sedi Cisl distribuite su tutto il territorio regionale ( coprono circa il 40% dei 377 comuni sardi), che si aggiungono a poco più di 100 dipendenti impegnati nei servizi degli enti e associazioni di emanazione Cisl (Caf, patronato, associazione consumatori, etc.). Diritti della persona, di qualunque etnia e provenienza, difesa dei valori a partire da quello della giustizia, rilancio del principio della contrattazione collettiva, e un sindacato forte, coeso e appassionato costituiscono, per il segretario confederale, Andrea Cuccello, la rotta Cisl dei prossimi anni.