“Mentre anche il Regno Unito sospende le vendite di armi ai sauditi, da oltre un mese la Farnesina non risponde alla nostra interrogazione parlamentare con cui abbiamo chiesto di spiegarci perché non abbia ancora provveduto a fare lo stesso con le bombe della Rwm (azienda che ha una sede in Sardegna, ndr) nel rispetto delle indicazioni date dal presidente Conte, dal vicepremier Di Maio e dal ministro Trenta, e del contratto di governo che prevede lo stop alla vendita di armi a paesi in guerra”. Lo dichiara il senatore Gianluca Ferrara, capogruppo M5S in Commissione Esteri.
“Non abbiamo avuto nessuna risposta, né da parte del ministro Moavero, né da parte del sottosegretario Picchi che ha la delega in materia di esportazione di armamenti. Quindi – prosegue Ferrara – ci siamo mossi da soli raccogliendo informazioni e, pur scontrandoci con l’inaccessibilità dei contratti di vendita autorizzati nel 2016 dal governo Renzi e poi secretati, abbiamo raggiunto alcuni punti fermi, rendendoci conto che la situazione è più complicata di come viene spesso dipinta. La Farnesina potrebbe adottare un provvedimento sulla base del Trattato Onu sul commercio di armamenti e della Posizione comune europea. Ma – qui sta il problema secondo Ferrara – non sarebbe obbligata a farlo dalla legislazione italiana vigente, la legge 185 del 1990, che non si applica alle forniture militari eseguite in attuazione di accordi internazionali come quello tra Italia e Arabia Saudita in vigore dal 2009. Risulta evidente – conclude il senatore – la necessità e l’urgenza di modificare la legge 185, innanzitutto per porre fine all’assurda mancanza di controlli sulle forniture militari in regime di cooperazione bilaterale, ma anche per rendere automatico, non più discrezionale, il diniego di autorizzazioni e la loro sospensione verso Paesi coinvolti in interventi armati non esplicitamente autorizzati dall’Onu e ritenuti responsabili di gravi violazioni dei diritti umani. Se il nostro disegno di legge per rafforzare la 185 fosse subito approvato, le bombe Rwm verrebbero automaticamente fermate, senza lasciare queste decisioni alla discrezionalità del ministro di turno”.