A distanza di tre settimane dalle amministrative nel resto d’Italia la Sardegna va al voto in 28 Comuni, tra cui spicca Cagliari, capoluogo di regione, domenica 16 giugno. Un test importante per i partiti anche se incombe l’incognita astensione per le urne aperte in piena estate e con una campagna elettorale giocata molto sui social. Dopo aver schivato il terremoto di un ricorso al Tar che, se accolto, le avrebbe fatto perdere gli otto seggi in Consiglio regionale, la Lega, ora nell’occhio del ciclone per il caso vitalizi, punta a bissare l’exploit delle Europee. Con un balzo il Carroccio è diventato il primo partito nell’Isola: alle Regionali era arrivato secondo subito dopo il Partito democratico, che aveva tenuto nonostante il calo dei consensi.
Ora il Pd prova a mantenere il governo delle tre principali città dell’Isola sinora a trazione centrosinistra: Cagliari, Sassari e Alghero. E per difendere queste roccaforti è arrivato in Sardegna il segretario dem Nicola Zingaretti, che ha puntato sulla passione politica contrapposta a “selfie, barzellette e finti litigi”. Nel capoluogo – con la sfida a tre tra Francesca Ghirra per il centrosinistra, Paolo Truzzu per il centrodestra e Angelo Cremone con la civica Verdes – manca il Movimento 5 stelle, che alle Regionali aveva subito un crollo verticale recuperando qualcosa alle Europee: alla lista è stata ritirata la certificazione dopo le polemiche sollevate per vecchi post su Facebook del candidato sindaco Alessandro Murenu, in cui esprimeva posizioni contrarie alle unioni civili e all’aborto. I pentastellati ci provano però ad Alghero con Roberto Ferrara – che sfida l’uscente Mario Bruno (centrosinistra) e Mario Conoci (centrodestra) – e a Sassari, dove la corsa è a sette, rilanciando uno dei loro ‘must’ sui costi della politica: le pensioni dei consiglieri regionali.
“Ecco cosa producono le ammucchiate di centrodestra, come quella che ha vinto le elezioni in Sardegna: il ripristino dei vitalizi come primo atto del loro governo nell’Isola”, ha attaccato Luigi Di Maio al suo arrivo a Sassari. Nell’Isola anche Giorgia Meloni, che ha ribadito l’impegno di Fdi su temi caldi per la Sardegna: continuità territoriale, zona franca e infrastrutture. E proprio i ritardi su opere strategiche come la Sassari-Olbia e la Sassari-Alghero sono state al centro dei sopralluoghi del ministro Danilo Toninelli, anche lui nel nord dell’Isola a sostegno degli aspiranti sindaci M5s, Roberto Ferrara ad Alghero e Maurilio Murru a Sassari. Qui gli altri candidati in corsa sono Mariolino Andria (centrodestra), Mariano Brianda (centrosinistra), Lino Mura, Marilena Budroni e Nanni Campus (liste civiche), e Giuseppe Doneddu (Partito comunista). Al voto andranno anche altri due Comuni dell’hinterland di Cagliari, Monserrato e Sinnai, con più di 15mila abitanti, dove è previsto l’eventuale turno di ballottaggio il 30 giugno. Complessivamente sono chiamati alle urne circa 400 mila sardi: vi vota solo domenica dalle 7 alle 23, lo spoglio subito dopo la chiusura dei seggi.