“Il silenzio del Presidente Solinas vale più di mille parole. Da settimane cerchiamo di avere una sua risposta riguardo le dimissioni che avrebbe dovuto presentare al Senato. Si tratta di un atto obbligato, non di una scelta”.
Inizia così il post di Francesco Agus, consigliere regionale all’opposizione, che, ancora una volta porta l’opinione pubblica all’attenzione del doppio incarico ricoperto da Christian Solinas: Senatore a Roma e Presidente della Regione in Sardegna.
“È stato persino chiesto il permesso al viceré della Lega in Sardegna ma, pur con il nulla osta concesso, nemmeno una parola è stata detta da chi è stato eletto dai sardi. Il tema è già di competenza delle aule giudiziarie, visto l’esposto presentato dai Radicali italiani”.
“Forse oggi, finalmente, riusciremo a saperne di più: vedo che il Presidente figura tra i partecipanti a un incontro elettorale.
In primo luogo mi fa piacere sapere che si sia ripreso: in Consiglio non si vede da settimane e diversi cronisti di testate nazionali cercano da giorni, inutilmente, di parlarci (o quantomeno di conoscere la sua posizione ufficiale)”.
“Spero che oggi, pubblicamente, abbia l’accortezza di rispondere a due domande:
1. Quando ha intenzione di dimettersi dall’incarico di Senatore della Repubblica che, dal 30 marzo, ricopre in maniera incompatibile con quello di Presidente della Regione?
2. Risponde al vero il fatto che per dolo, per colpa o per errore in questi mesi abbia percepito due retribuzioni e stia continuando a farlo, così come hanno scritto diverse testate nazionali?
In attesa di queste risposte abbiamo notificato al Presidente del Consiglio le nostre preoccupazioni e presentato alla Ragioneria della Regione una richiesta di accesso agli atti per avere, finalmente, una parola certa e inconfutabile riguardo questi temi.
Confidiamo in una pronta smentita: se stesse, così come hanno scritto i giornali, percependo i due stipendi la sua retribuzione arriverebbe a 25.000,00 euro netti al mese il che farebbe del Presidente sardo uno dei politici più pagati d’Europa, più di Angela Merkel e di Jean-Claude Junker.
Sicuramente troppo per chi guida l’amministrazione meno produttiva della storia dell’Autonomia sarda”.
Francesco Agus