“Continua lo stato di vergogna e dissenso che il Presidente Solinas sta facendo vivere alla Sardegna. Sono in particolare 3, le situazioni a dir poco aberranti:
1) l’amministrazione sardo-leghista dopo aver bloccato la macchina regionale per 80 giorni, con l’infinita attesa per la nomina di tutti gli assessori («basterà un quarto d’ora», aveva detto Salvini) sta dando vita ad una curiosa legge. Il ripristino di vecchi privilegi simili ai vitalizi, che resuscitati avranno un nuovo nome, forse che da meno nell’occhio: “indennità differite”. Queste prevedono una «contribuzione a carico del bilancio del consiglio regionale» pari a «2,75 volte la contribuzione mensile a carico del consigliere». Il triplo di quanto accantona il consigliere. Per una spesa complessiva in cinque anni, a discapito di noi comuni cittadini sardi, di 5.749.920 euro.
2) Solinas da circa 3 mesi continua a ricoprire il doppio incarico (Presidente della Regione e Senatore della Repubblica), con probabili doppie indennità percepite, dato che lui stesso non ha ancora chiarito nel dettaglio la situazione. Ma perché mantenere ancora il doppio ruolo? E qui arriviamo al terzo punto.
3) Incombe a breve la decisione del Tar e poi del Consiglio di Stato sulle firme della Lega al voto regionale, che potrebbero decidere di far tornare tutti subito alle urne e far perdere la calda poltrona in regione, a poco più di 3 mesi dal voto. Ma loro non erano quelli preparati e competenti?!
Una situazione a dir poco paradossale. Una vergogna per la nostra Sardegna martoriata già da decenni di mala politica, ma che con questa amministrazione a trazione Lega, ha fatto toccare a noi sardi, il fondo più basso fino ad oggi mai raggiunto”.