“La prima proposta di legge della maggioranza leghista e sardista, illustrata ai capigruppo dal presidente del Consiglio regionale, riguarda il ripristino, comunque lo si voglia giustificare e definire, degli assegni vitalizi da riconoscere ai consiglieri regionali”, questa la denuncia di Massimo Zedda, consigliere regionale.
“Non la continuità territoriale, non la vertenza latte, non il porto canale di Cagliari, ma dopo tre mesi la prima legge è per le pensioni dei consiglieri regionali, dicono sempre: prima gli italiani, prima i sardi, ma la verità è che pensano solo a se stessi”, incalza Zedda.
Pensano solo ai privilegi e alle pensioni per i consiglieri regionali, sono trascorse poche ore dall’anniversario della scomparsa di Enrico Berlinguer, ma io scelgo la questione morale che per me non è dimenticata”, afferma Massimo Zedda.
“La proposta è sostenuta dai capigruppo di maggioranza, compreso quello del partito Fratelli d’Italia dell’onorevole Truzzu, candidato alla carica di Sindaco di Cagliari”…”La spesa, a carico delle cittadine e dei cittadini, nel bilancio regionale, per il solo 2019 è pari a 1.149.984 €, che si ripeterà per gli anni a venire di questa legislatura per un totale di 5.749.920 €”, la dura accusa dell’ex sindaco di Cagliari.
“Mi sembra che lo slogan, che questa maggioranza leghista e sardista utilizza, vada cambiato, non più “prima gli italiani, prima i sardi”, ma “prima noi e i nostri privilegi, prima noi senatori e deputati, prima noi presidenti di regione con doppio incarico, prima noi onorevoli consiglieri regionali, prima noi capi di gabinetto lombardi”, conclude la nota Massimo Zedda.
Sardegna, centrodestra: “Su vitalizi vili attacchi elettorali”