C’erano padre e figlio, F.S e M.S, di 58 e 28 anni, a capo dell’organizzazione di trafficanti di droga sgominata dai carabinieri della compagnia di Tempio Pausania. Secondo quanto accertato dagli investigatori dell’Arma i due, nonostante fossero agli arresti domiciliari, erano riusciti a creare una rete di rivenditori che lavoravano per loro.
Si rifornivano dall’altro capo estremo dell’isola da M.M e da suo figlio, S.S, ritenuti i grossisti della banda. I corrieri viaggiavano su pullman di linea e non portavano con loro i telefoni cellulari per evitare di essere controllati, ignorando che i carabinieri, già sulle loro tracce, salissero sugli stessi mezzi usati da loro e ne seguissero ogni movimento.
Sulla piazza gallurese la droga veniva venduta da alcuni giovani che, per scampare agli arresti, la portavano di volta in volta solo in quantità consentite per uso personale, nascondendola nei calzini, nelle mutande o in bocca, all’interno di confezioni in cellophane.