“Nell’ambito delle politiche dell’impresa la Sfirs non è un partner ideale per la gestione del microcredito”. Ad affermarlo è l’assessora al Lavoro, Alessandra Zedda, oggi ascoltata nella seconda commissione del Consiglio regionale dove ha illustrato le linee programmatiche dell’assessorato. L’esponente di Forza Italia ha preannunciato l’integrazione delle agevolazioni del microcredito con quelle del programma Resto al Sud. Dieci giorni fa, in occasione della parificazione del rendiconto 2017 della Sardegna, era stata la Corte dei conti a evidenziare criticità relative alla finanziaria della Regione legate alle gestioni fuori bilancio: secondo i giudici contabile esiste infatti un divario tra conti accesi nelle banche ed erogazioni.
Tornando all’audizione, Zedda ha spiegato che “la sfida è sulle politiche attive del lavoro che devono essere semplificate nelle norme e nelle procedure con l’obiettivo di agevolare i meccanismi di sgravio per le imprese a vantaggio delle assunzioni”. Sulle politiche di inclusione, l’assessora ha insistito sulla necessità di aumentare la spesa a valere sui fondi Fse ed ha confermato l’imminente pubblicazione del bando Alimentis. Un giudizio positivo è stato invece espresso sulla situazione organizzativa dei centri per l’impiego e Zedda ha informato i componenti della commissione sulla volontà di migliorare le strutture e gli immobili. Quanto al piano Lavoras istituito dalla precedente Giunta, oltre a promuoverlo l’assessora ne ha ipotizzato la modifica con il coinvolgimento di tutti gli enti e le agenzie del “sistema Regione”, a partire da Arst, Abbanoa e Laore.
Zedda non ha poi escluso la messa in liquidazione dell’Insar (“difficile dimostrarne la strategicità”) ma ha garantito la salvaguardia occupazionale per gli attuali 15 dipendenti della società partecipata per il 53% del capitale dalla Regione e per il 47% dall’Anpal. Infine un passaggio sul Parco geominerario: non è ancora certa la pubblicazione di un bando da 39 milioni. L’assessora ha espresso perplessità sulla durata (soltanto due anni) e ha mostrato favore per un affidamento almeno triennale con un sistema misto (operatori privati e sistema degli enti e delle agenzie regionali) con l’obiettivo della stabilizzazione dei lavoratori.