C’è un terzo sospettato per l’omicidio dell’88enne Adolfo Musini. Si tratta di un giovane di 29 anni la cui posizione è attualmente al vaglio degli investigatori e inquirenti.
Sarebbe entrato in casa del pensionato quando l’uomo era già stato ucciso – sembra il giorno dopo – e lo avrebbe fatto insieme ad Eugenio Corona, in carcere come autore materiale del delitto, per rubare ancora: il denaro sottratto nella prima irruzione evidentemente non bastava a soddisfare le esigenze di cocaina del gruppo di tossicodipendenti abituali.
Dall’abitazione di Musini sono spariti un televisore e un computer portatile che Corona e il 29enne hanno poi rivenduto in un circolo privato di Is Mirrionis per 50 euro, denaro usato per acquistare la droga.
I carabinieri sono già riuscii a recuperare gli oggetti trafugati. Dalle indagini emergono quindi nuovi dettagli sul fatto di sangue: Corona sarebbe entrato in casa di Musini almeno tre volte tra giovedì e domenica.
Due volte da solo e una volta in compagnia del 29enne, quando il pensionato era già stato ucciso. Non si sa ancora con precisione quando sia avvenuto il delitto.
Corona ha confermato di aver agito da solo, portando via dall’abitazione poche centinaia di euro. Nei giorni successivi è poi tornato al numero 6 di piazza Valsassina per rubare altri oggetti con il giovane complice.