Attività produttive del Consiglio regionale della Sardegna sulla vertenza latte. Il parlamentino presieduto da Pietro Maieli (Psd’Az) ha sentito le delegazioni del Movimento Pastori Sardi, Più Sardegna, Aspi, Pastori autorganizzati e della cooperativa sociale Lait di Ittiri. All’incontro ha partecipato anche l’assessore all’agricoltura Gabriella Murgia. “Abbiamo sentito i pastori, domani sentiremo associazioni di categoria, Consorzi di tutela e trasformatori – ha detto Maieli – perché vogliamo avere un quadro complessivo della situazione per poter mettere in campo al più presto azioni a sostegno del settore ovicaprino che in Sardegna conta oltre 18mila aziende”.
I rappresentanti dei pastori hanno sollecitato soluzioni rapide per affrontare la crisi e ottenere prezzi più remunerativi dalla vendita del latte. Secondo il Mps occorre mettere mano a una legge che regolamenti il sistema: “Il mercato è in mano ai trasformatori – ha detto Felice Floris – non è possibile che i rischi d’impresa siano scaricati solo sui produttori. Le eccedenze di produzione devono essere gestite da altri soggetti in modo da impedire azioni speculative. La nostra proposta è quella di una legge ad hoc per stabilire, una volta per tutte, regole certe e durature”.
Secondo Andrea Cinus (Aspi), un ruolo fondamentale potrebbero svolgerlo le organizzazioni di produttori: “La sovraproduzione di latte va indirizzata verso mercati esteri oppure verso una trasformazione diversificata del prodotto come la pastorizzazione o la polverizzazione del latte”.
Un contratto certo che stabilisca un prezzo annuale e distribuisca equamente vantaggi e rischi dell’andamento del mercato su pastori e trasformatori è stato invece chiesto dai rappresentanti dell’associazione ‘Più Sardegna’: “Non è possibile – ha sottolineato Arturo Marongiu – che ogni anno il prezzo del latte dipenda dalla volontà dei trasformatori. Si utilizzi lo stesso sistema presente nel mercato del latte vaccino”.
Il movimento Pastori sardi autorganizzati, infine, ha sollecitato un azzeramento dei vertici dei Consorzi di tutela: “Sono governati da 30 anni dalle stesse persone – ha rimarcato Gianuario Falchi – serve un cambio di rotta. Devono essere i pastori a rappresentare la categoria. A guidare queste strutture serve un manager che studi i mercati e guidi la produzione”. Massimo impegno ha assicurato l’assessore Gabriella Murgia: “Sono al lavoro da pochi gironi ma stiamo seguendo da vicino la vertenza per intervenire sulle criticità”.