Nuova udienza domani, martedì 14 maggio, presso il Tribunale di Cagliari, nell’ambito dell’inchiesta sulla fibra ottica nella quale sono accusati a vario titolo o di truffa a danni dello stato, falso ed estorsione alcune persone che hanno effettuato i lavori in Sardegna.
La vicenda riguarda le modalità di pagamento dei lavori sul posizionamento della fibra in tutta la regione e nell’udienza del 18 gennaio scorso si è evidenziato come, a seguito della denuncia presentata nel 2011 dall’imprenditore Stefano Piga, l’interramento della fibra ottica venissero pagato in maniera “diversa” da come era previsto nei progetti autorizzati e pagati da Infratel, sempre secondo l’accusa.
Un udienza in cui il perito del tribunale ha spiegato, punto per punto, le modalità di esecuzione dei lavori, presi in esame tre cantieri Ussana – Monastir, Arbus- Guspini e Dorgali dove si è constatato come sulla base dei progetti autorizzati che prevedevano interramento sia su asfalto che su sterrato, venissero fatti pagare interamente come effettuati su “asfalto”.
Questa differenza, che significa circa 22 euro in più per metro, va moltiplicato per circa 160 chilometri, quelli finiti sotto la lente della Procura di Cagliari.
Ma i 160 chilometri ‘sospetti’ sono una piccola fetta del bando europeo che riguarda oltre alla Sardegna anche la Sicilia, la Puglia, la Campania, la Calabria, la Basilicata, l’Abruzzo e il Molise, per un importo complessivo di 126.970.000 di euro.
Per queste ragioni, abbiamo con le carte alla mano, esaminato alcune tratte diverse da quelle che sono sotto la lente della Procura di Cagliari e in tutte, la situazione di “difformità” nel pagamento è stata evidenziata.