È la vigilia di Cagliari- Lazio e Rolando Maran, in vista della gara prevista alla Sardegna Arena sabato alle 18:00, dopo l’allenamento mattutino, ha incontrato la stampa al centro sportivo di Assemini.

Una gara importante per la compagine rossoblù, alla ricerca dell’ultimo punto per la salvezza matematica e vuole riprendersi la marcia verso decimo dopo le due sconfitte in trasferta contro la Roma e il Napoli.

Maran, squalificato dopo il match al San Paolo, non potrà seguire i suoi dalla panchina: “Non è la prima volta che vengo squalificato. Vorrei essere vicino ai miei ragazzi, ma pazienza, ci sarà Maraner, il mio braccio destro. Gli animi si sono scaldati ma non ho mancato di rispetto all’arbitro, per me c’è stato un errore di valutazione, anche perché non ero a conoscenza di tecnologie rilevate dopo. I direttori di gara hanno grande preparazione ma anche grandi pressioni. Il Var è un sostegno ma a volte accende ragionamenti che dal campo non è possibile percepire.  Credo che in generale il Var abbia diminuito gli errori».

Sulla prestazione al San Paolo il tecnico rossoblù preferisce non fermarsi al risultato: “Lunedì ho spiegato ai ragazzi la gara analizzando la prestazione. Se ci limitiamo al risultato perdiamo di vista i miglioramenti. La sconfitta non ci fa piacere, ma per capire il lavoro fatto devi analizzare a mente lucida. Sia nelle gare positive che in quelle negative. Da Napoli abbiamo la consapevolezza di avere fatto bene, sappiamo di dover uscire dal campo sempre dopo avere dato tutto”.

Mentre sulla prossima avversaria, il mister invita a non abbassare la guardia: “La Lazio la reputo una delle primissime forze del campionato, mi stupisce vederla in quella posizione. La finale di Coppa Italia lo dimostra, e poi ha bisogno di punti. È una delle gare più complicate. Dobbiamo avere pazienza perché loro ti aspettano, ti fanno rallentare e colpiscono”

Mentre sui presenti e assenti: “Ceppitelli ha un’infiammazione al tendine, non ci sarà. Barella o Birsa sulla trequarti? Non ho ancora deciso, ma non è escluso che nell’arco della partita possiamo avere bisogno di entrambe le soluzioni. Cerri ha fatto una buona gara. Può giocare con Pavoletti perché hanno caratteristiche diverse, Cerri fa più facilmente la punta di raccordo. Lykogiannis o Pellegrini? Sono diversi fisicamente ma simili per caratteristiche. Il greco è nel suo momento migliore da quando sono qui. Al di là dei nomi, quest’anno abbiamo visto che conta la lucidità. In settimana non provo mai undici titolari, tutti devono avere la fiducia e sapere che può toccare a loro”.

di Francesca Melis