Gli Awards regionali delle eccellenze agroalimentari crescono, arrivando alla quarta edizione con un importante aumento di aziende iscritte, avvicinandosi al traguardo delle 200. In questi ultimi anni i Food Awards sono arrivati anche in Toscana, Puglia, Piemonte e Veneto e sempre organizzati dall’associazione Italy Food Awards con sede in Sardegna e presieduta da Donato Ala ideatore e organizzatore dell’evento. Nella scorsa edizione sono state 179 le aziende iscritte nelle categorie vino, olio, pasta, miele, pane carasau, formaggi, salumi, birra artigianale, bottarga, dolci, conserve alimentari.
Gli chef e i ristoranti che utilizzano rigorosamente prodotti sardi sono la grande novità 2019: un riconoscimento atteso dall’industria dell’agroalimentare e che mai prima d’ora ha visto premiare queste categorie tutte insieme alla quale ha creduto in primis la Regione Sardegna che riconferma il suo patrocinio insieme all’Assessorato dell’Agricoltura, a Laore e Coldiretti, che ha istituito oramai da alcuni anni istituito dei premi speciali. Il Sardinia Food Awards, nasce per celebrare l’impegno e la competenza nel settore agroalimentare sardo, in questo momento in grande ascesa e con forti prospettive di sviluppo nel mercato estero.
“Sono commosso da quanto impegno ed entusiasmo le aziende continuino a credere in questo progetto – ha detto – Donato Ala – partecipare ai SFA non significa solo vincere un premio o al Galà molto ambito da tutti, ma significa durante l’anno far parte di un progetto che possa dare veramente un valore aggiunto a tutto il sistema. Le aziende agroalimentari sarde che hanno partecipato al nostro evento non ci hanno messo molto a comprendere che turismo ed enogastronomia possono e devono andare di pari passo: se l’idea può sembrare ovunque valida, sono proprio i numeri ad indicare quanto sia significativo l’assunto in questa regione. Chi viene in Sardegna non si limita a fare del turismo balneare o a godere delle bellezze di rilevanza storica e artistica della regione, ma rimane colpito e ne apprezza anche la grande ricchezza agroalimentare”.