“Rilanciare la specialità della Sardegna, puntare a un riconoscimento della sua identità-diversità nella costruzione di un nuovo rapporto con lo Stato a partire dalla riscrittura dello Statuto”. Questi gli obiettivi “urgenti” e “necessari” da raggiungere secondo il segretario regionale di Cisl Sardegna, Gavino Carta, intervenuto al convegno organizzato dal sindacato “Quale sviluppo e quale autonomia per la Sardegna”.
Carta ha ricordato “le proposte in campo sull’articolo 116 della Costituzione, la cosiddetta autonomia differenziata, con le implicazioni e i rischi concreti di minor redistribuzione delle risorse per il sud e per la Sardegna”. E ha sottolineato che l’Isola, con la sua autonomia speciale, “non può restare immobile a contemplare le dinamiche messe in moto da alcune Regioni del centro-nord, né attendere tempi migliori per rinegoziare il suo Statuto speciale”. Anche perché la situazione economico-sociale non è delle più rosee.
“La Sardegna resta tra le Regioni più povere d’Europa – ha spiegato il segretario Cisl – con un Pil al di sotto della media Ue e una forza lavoro in costante diminuzione, soprattutto negli ultimi tre anni”. Di sicuro, ha argomentato Carta, “la condizione di insularità pesa in modo abnorme sui processi di sviluppo, sui diritti dei sardi e sulla competitività delle imprese”.