La Sardegna è pronta a rivedere in tempi stretti la legge che disciplina la determinazione degli assegni vitalizi dei consiglieri regionali. “Sarà uno dei primissimi atti della commissione Autonomia e Riforme”, annuncia il presidente leghista dell’Assemblea sarda, Michele Pais, che il 17 aprile scorso ha partecipato alla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali. Appuntamento da cui è scaturito un documento di indirizzo “in materia di contenimento della spesa pubblica attraverso la sostanziale riduzione dei costi legati al funzionamento delle Istituzioni”.

“La riforma – spiega Pais – prevede una parametrazione dei vitalizi secondo il calcolo del contributivo corretto”. Un provvedimento, precisa, che “dovrà essere opportuno, cioè in grado di resistere alla prova di legittimità della Corte Costituzionale per quanto riguarda i diritti acquisti”. L’obiettivo del presidente del Consiglio è di evitare “di portare in Aula provvedimenti che possono anche avere risonanza eclatante, ma che poi rischiano di essere cassati dalla Consulta”.

Il documento della Conferenza è stato concepito in attuazione dell’ultima legge finanziaria nazionale che prevede il taglio dei vitalizi e una sforbiciata alle Regioni che non dovessero adeguarsi. Ogni anno è di circa 17 milioni di euro la spesa della Regione Sardegna per i beneficiari dei vitalizi.