Terza lettera dal carcere al quotidiano La Nuova Sardegna di Marcello Tilloca, l’uomo che ha ucciso la moglie, Michela Fiori, il 23 dicembre dello scorso anno ad Alghero.
L’autore del delitto si trova rinchiuso a Bancali (Sassari) e ha deciso di scrivere ai figli, di 12 e 10 anni, ora affidati alla nonna materna. Una pagina e mezzo in cui Tilloca si dice “distrutto” e chiede comprensione. Per scelta editoriale, il quotidiano non ha pubblicato per intero la lettera. L’uomo racconta del male fatto e riconosce che i suoi figli sono adesso seguiti da persone che vogliono loro bene e da parte sua offre qualche consiglio paterno.
Sempre dal carcere di Bancali il responsabile del femminicidio aveva scritto altre due lettere a La Nuova Sardegna. Nella prima, del febbraio scorso, se l’era presa con la stampa, dichiarando che su di lui erano state dette solo “fandonie”. La moglie uccisa, invece, è la protagonista assoluta della seconda lettera, vergata alla fine di marzo: “L’amavo e l’amo ancora”, scriveva Tilloca a proposito di Michela.