Rappresentanza territoriale, donne e competenze: se nelle prossime quarantotto ore Christian Solinas riuscirà a sciogliere questi nodi, allora i sette assessori che mancano per completare la Giunta potrebbero davvero giurare domenica 28, in occasione della seduta solenne convocata dal presidente del Consiglio regionale Michele Pais per le celebrazioni di “Sa die de Sa Sardigna”.
Dei cinque sinora nominati – Giuseppe Fasolino al Bilancio e Alessandra Zedda al Lavoro, entrambi di Fi, Gianni Lampis di Fdi all’Ambiente, Mario Nieddu della Lega alla Sanità e Gianni Chessa del Psd’Az al Turismo – nessuno rappresenta il Sassarese. Lo stesso discorso vale per i papabili alle deleghe ancora da assegnare. Agli Affari Generali dovrebbe approdare il leghista Giorgio Todde (Ogliastra), alla Cultura l’Udc Andrea Biancareddu (Gallura), all’Urbanistica il sardista Quirico Sanna (Gallura), all’Agricoltura la leghista Daria Inzaina (Gallura). Restano i Trasporti, l’Industria e i Lavori pubblici. Nei primi due casi è previsto l’approdo di due donne, per il rispetto della legge sulla parità di genere. E non è detto che siano espressione dei territori ‘dimenticati’.
Per i Trasporti Solinas dovrebbe scegliere un tecnico di sua fiducia, probabilmente la direttrice generale dell’assessorato Gabriella Massidda. Ad indicare il nome per l’Industria dovrebbero invece essere gli ex Sardegna 20Venti (Domenico Gallus e Pietro Moro) in accordo con i due consiglieri di Sardegna Civica (Roberto Caredda) e di Fortza Paris (Valerio De Giorgi). Il problema è che i quattro esponenti del gruppo Misto vorrebbero fare il nome di un uomo. E precisamente del medico Carlo Doria, lui sì del sassarese. Una sua nomina risolverebbe la questione territorialità, ma verrebbero al pettine gli altri due nodi: quello delle donne, che devono essere quattro, e soprattutto quello delle competenze. Anche perché si tratterebbe di assegnare la delega all’Industria a un medico ortopedico. Per Solinas non sarà facile risolvere l’impasse perché i quattro non sembrano intenzionati a rinunciare alla designazione di Doria.
I Lavori pubblici restano in quota Riformatori: anche in questo caso peserà il territorio di provenienza. I due nomi in corsa sono l’algherese coordinatore del partito Pietrino Fois e l’iglesiente presidente del partito Roberto Frongia. Intanto gli stessi consiglieri di maggioranza rivendicano l’equilibrata rappresentanza di tutte le aree della Sardegna. “C’è uno squilibrio totale tra una parte dell’Isola e un’altra”, fa notare il presidente della commissione Cultura Alfonso Marras (Riformatori). “Si è deciso di usare il bilancino, ma in modo poco organico”, gli fa eco Antonello Peru (Fi).