Gli stili vegan e vegetariani non fanno breccia nelle tavole degli italiani a Pasqua. Solo il 3% sceglierà un menu senza carne, mentre l’80% mangerà i piatti previsti dalla tradizione a base di carne, salumi, uova e formaggi. E se il 5% opterà per un menu light, nonostante la festa, sempre il 5% mangerà alimenti senza glutine o saccarosio.
E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’, in occasione dell’iniziativa ‘Qualità e origine in tavola’ organizzata insieme al Codacons, con gli agrichef di Campagna Amica, i cuochi contadini impegnati a far conoscere i segreti delle ricette tramandate da generazioni nelle campagne. Protagonisti come sempre Colombe e uova di cioccolato per il 70% delle famiglie, mentre si registra il record di 400 milioni per quelle di galline (+14%) nella Settimana santa. Amatissimi i salumi, dalla corallina laziale alla finocchiona toscana, dalla soppressata calabrese al salame napoletano, come anche i formaggi a partire dal pecorino anche come ingrediente di preparazioni salate tipiche, come la pizza di Pasqua delle Marche o dell’Umbria e le torte rustiche. Trionferà poi la carne di agnello, una presenza antica della tradizione italiana, come dimostrano i piatti della transumanza tramandati da secoli; dall’abruzzese agnello cacio e ova, al molisano agnello sotto il coppo all’abbacchio alla scottadito del Lazio.
Molte di queste specialità sono servite nei 23 mila agriturismi, ricorda la Coldiretti, dove l’accoglienza diventa un momento fondamentale per la promozione del territorio e del buon cibo, ponendo la massima attenzione sulla valorizzazione dei prodotti locali. “Il legame con il territorio nella scelta degli ingredienti è determinante per il successo della ristorazione”, afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, proponendo l’obbligo di indicare nei menu la provenienza dei prodotti agricoli utilizzati nelle ricette.