Galeotta fu la meringa. E’ stata questa prelibatezza a far scattare la scintilla. Paolo e Daniela, clienti del fascinoso Caffè Tramer di Cagliari, a giugno convoleranno a nozze. E’ una delle magie di questo dolce che dal 1857 manda in sollucchero i clienti dell’Offelleria Svizzera di piazza Martiri, sotto il Bastione Saint Remy. “È stato Paolo a svelarmelo raggiante”, racconta Giovanni Olianas, attuale proprietario, originario di Esterzili, Barbagia di Seulo. Tra gli habitué del passato dello storico locale spiccano Emilio Lussu, che aveva il suo studio al piano di sopra, e Nanni Loy.

E chissà se anche il giovane studente Antonio Gramsci, che abitava di lì a un passo, si sia lasciato ammaliare dalle famose meringhe. In tempi più recenti, invece, le foto documentano il passaggio dei calciatori d’oro, Gigi Riva e Marco Tardelli, dell’attore Tullio Solegnhi, dell’indimenticabile Trio con Anna Marchesini e Massimo Lopez, e del cantante Nicola di Bari. “Ma qui sono entrati anche l’attore Andrea Giordana e il cantautore Edoardo Bennato – ricorda il proprietario – Per non parlare di Montalbano: Luca Zingaretti è venuto con la moglie Luisa Ranieri”.

Tramer conserva inalterata l’atmosfera d’antan, gli arredi originali, il velluto rosso, la volta decorata. E immutata è la ricetta dell’alta pasticceria d’oltralpe così come l’antica e desueta scritta nell’insegna, Offelleria, ovvero pasticceria. Il locale è piccolo ma il via vai è continuo e la meringa è regina incontrastata. Giovanni lo ha acquistato nel 1995 da Vittorio Tramer, immigrato svizzero originario di Schanf, e ha ereditato i segreti di questo apprezzatissimo dolce. Le sforna ogni giorno: la meringa classica, friabile, leggera, farcita con una crema chantilly soffice come una nuvola che la rende unica. Ma anche aromatizzata al caffè, cioccolato o fragola. E per i momenti da celebrare c’è la torta “meringata”. Giovanni segue l’antica ricetta custodita fino a oggi. Prima dai Tramer, nonno Vittorio e figli Giovanni e Roberto, poi dal nipote che porta lo stesso nome. Dal 1991 è passata in buone mani, ovvero in quelle di Giovanni Olianas. “La tradizione va rispettata – dice – Ricetta vincente non si cambia”.