Una fila lunghissima ha atteso alla corte del sole, il portiere del Cagliari Alessio Cragno e l’attaccante Leonardo e Pavoletti: grandi e piccoli pronti per stringere la mano ai propri beniamini.
Il portiere rossoblù prima di concedersi alla folla ha parlato ai microfoni dei giornalisti.
Un passo indietro alla partita di domenica alla Sardegna Arena e alla parata su Petagna: “È stata soprattutto importante per evitare che la Spal pareggiasse. Sono contento soprattutto per la vittoria. Con mister Brambilla lavoriamo parecchio sulle uscite, su come attaccare la palla. Siamo in undici, perciò i meriti sono di tutti. Il rigore? Mi sono agitato e arrabbiato perché ho toccato la palla con il piede”.
Sulla classifica tiene i piedi ben saldi a terra Cragno: “La salvezza matematica ancora non c’è, ma stiamo lavorando bene, dobbiamo guardarci sempre giù. Dobbiamo pensare a fare punti in ogni partita e a fine campionato si vedranno i risultati”.
Sulla prossima sfida che li vede volare a Torino per sfidare i Granata: “A Torino dovremo sfoderare una prestazione di maturità e possibilmente bissare quella contro il Chievo. Hanno grandi giocatori, nonostante manchino giocatori importanti come Belotti e Falque.
Alla domanda sul suo legame con la Sardegna Cragno risponde: “Per me è il quinto anno in Sardegna, la mia fidanzata è sarda, a giugno mi sposerò qui, dunque il mio legame con la Sardegna è fortissimo”.
Mentre sugli altri portieri: “Apprezzo molto Oblak, ma i miei compagni in nazionale Donnarumma e Sirigu sono di tutto rispetto. Siamo diversi come struttura, per cui un paragone con loro non è facile da fare”
di Francesca Melis