Quasi tre ore seduti attorno a un tavolo per chiudere la trattativa sulla Giunta Solinas, ma la soluzione finale sarà rivelata solo lunedì.
Il terzo vertice collegiale post voto del centrodestra in Sardegna è servito per sciogliere i nodi che giovedì scorso hanno costretto il neo governatore a nominare solo cinque dei dodici assessori della squadra, avocando a sé le altre sette deleghe. In primo luogo la rinuncia dei Riformatori a entrare nell’Esecutivo, poi il mancato accordo sulla presidenza del Consiglio regionale. Secondo quanto apprende l’ansa, i Riformatori dovrebbero invece entrare a far parte della squadra con due assessorati, i Lavori pubblici e gli Affari generali, ottenendo in questo modo quanto avevano proposto al presidente della Regione, oltre a garanzie sull’attenzione massima sulle questioni insularità e accise. Accordo anche sul massimo rappresentante dell’Assemblea sarda. Resta in campo, infatti, il leghista Michele Pais che nella votazione di giovedì non è riuscito a imporsi sull’azzurro Antonello Peru. Martedì alla prossima seduta dell’Assemblea non dovrebbe avere problemi ad approdare al seggio più prestigioso dell’Aula. Le deleghe dovrebbero essere così distribuite: oltre alle già assegnate Programmazione (FI), Lavoro (FI), Ambiente (FdI), Turismo (Psd’Az) e Sanità (Lega), altre due, Agricoltura e Cultura, andranno al Carroccio, un’altra (l’Urbanistica) al Psd’Az, una all’Udc (Trasporti), una a Sardegna 20Venti (Industria), due (Lavori pubblici e Affari generali) ai Riformatori.