Sono salve gestioni autonome dei 29 Comuni sardi per il servizio idrico integrato: potranno continuare a gestire l’acqua delle proprie fonti e dei propri impianti. La Corte Costituzionale ha infatti respinto le varie censure sollevate con impugnativa dal Governo sulla legge regionale del dicembre 2017 dichiarando ‘illegittimità costituzionale su un solo comma ritenuto “residuale” dai diretti interessati: l’inserimento della deroga per non aderire ad Abbanoa ai comuni che hanno “siti individuati in zona urbanistica H di salvaguardia”.
In particole il sindaco di Modolo Omar Hassan si dice “ampiamente soddisfatto perché sono state fatte salve le prerogative delle amministrazioni locali a gestire il servizio, mentre l’elemento cassato non è stato richiesto dai Comuni ma aggiunto in sede di discussione in Consiglio regionale e non ci riguarda”.
Soddisfatto anche il presidente dell’Anci Emiliano Deiana: “Su sei punti censurati dal Governo solo uno è stato cassato dalla Consulta e riguarda aspetti specifici e residuali. Si tratta di un passo in avanti che definisce il diritto delle comunità locali di poter gestire le fonti e – aggiunge -, in diversi passaggi, conferma la potestà della Regione di poter legiferare su questi temi”.