Nonostante la legge entrata in vigore dall’inizio dell’anno, il bagarinaggio dei biglietti per i concerti prosegue a tutto spiano: lo denuncia Ticketone che è specializzata proprio nella vendita degli ingressi via internet. E lo fa in maniera rigorosa: un loro notaio ha certificato ben 180 pagine di superprezzi. Dai 59,80 euro nominali di uno show di Jovanotti proposti a 190 e anche a 237 euro, ad altri artisti ‘quotati’ a 400 o addirittura a 800 euro. La società ha presentato un esposto ad Agcom – invitando promoter ed artisti a fare lo stesso – per chiedere l’applicazione rigorosa delle sanzioni: multe da 5 mila a 180 mila euro, la rimozione dei contenuti e l’oscuramento dei siti.
Si apre però un altro fronte ‘pericoloso’ per il mondo della musica: la stessa normativa prevede per i biglietti comprati dal primo luglio “un complesso sistema di nominatività” con il rischio di caos, lunghe code, tempi infiniti, spettatori che non riescono a entrare nelle varie location dall’autunno e dal 2020. E’ applicata per le strutture con oltre 5.000 posti, quindi stadi e palastrutture. L’ad Stefano Lionetti, in conferenza stampa a Milano, ha sottolineato che “è possibile eliminare il bagarinaggio, i siti sono pochi e conosciuti: ma la nominatività non risolve il problema. Su questo tema, molto sostenuto dalle associazioni di consumatori, abbiamo fatto attività, legittima e alla luce, del sole di lobby e siamo stati ascoltati, ma non abbiamo ottenuto per ora i risultati sperati”.
Ticketone, che chiede l’abolizione della nominatività o in alternativa una proroga per arrivare a una forte semplificazione del sistema, ha illustrato i problemi della prossima procedura. Gli eventi per cui è prevista sono stimati in 500, 1 su 5, e i biglietti nominativi in 3,5 milioni cioè 2 su 3, con “una forte complessità del cambio nome (al posto dei biglietti per il calcio lo può fare solo il cedente e il ticket va riemesso con un aumento di costo), per non parlare dei problemi dei dati e della privacy”. La posizione espressa ha già trovato i primi consensi: il promoter Friends & Partners ha annunciato, nello stesso incontro di oggi, che presenterà ricorso contro il cosiddetto ‘secondary ticketing’. E Assomusica ha denunciato i disagi della nominatività: “Siamo contrari a ogni forma di bagarinaggio, ma i consumatori devono sapere che i costi dei biglietti aumenteranno, cambiare il nome dell’utilizzatore non sarà una procedura veloce e si creeranno più code agli ingressi per i controlli – ha detto il presidente Vincenzo Spera – il rischio è il caos”.
“E’ incomprensibile come si possa sostenere che i biglietti nominativi non risolvano il problema del secondary ticketing, visto che la stessa Ticketone evidenzia quello che noi andiamo denunciando da tempo, ossia come ancora oggi siano rivenduti i biglietti acquistati” ha affermato, invece, in una nota Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. “Condivisibile, invece, che siano finalmente sanzionati i siti internet attraverso i quali si effettua il bagarinaggio”, ha concluso Dona.