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In una nota ufficiale il Coordinatore regionale della Cisal prende posizione sulla vertenza dell’Ex Alcoa.

“Sarebbero diversi i motivi per spingerci in queste ore ad avviare una fase di forte conflittualità nei confronti della multinazionale Sider Alloys”, afferma la Cisal.
“Ad esempio la scelta della società svizzera di prendere tempo rispetto alle nostre richieste di interlocuzione su quelli che consideriamo aspetti chiave della vertenza, come ad esempio l’allestimento di un Piano Occupazionale basato su criteri di trasparenza e di massima tutela per le maestranze espulse dal dicembre 2012 dai cicli produttivi all’atto di chiusura della fabbrica. E contestualmente la scelta di interloquire, spesso in incontri scarsamente produttivi, con chi invece evita oculatamente di presentare certe richieste”…
“Nonostante tali motivazioni, considerate le rivendicazioni che quotidianamente stiamo portando avanti in tutte le sedi istituzionali preposte ad affrontare la vertenza, nell’interesse dei tanti lavoratori che hanno scelto, e ogni giorno scelgono di più, di associarsi alla nostra organizzazione, in attesa anche del vertice ministeriale di metà aprile nel quale faremo sentire la voce di coloro che rappresentiamo in modo deciso e determinato, crediamo, in virtù del forte senso di responsabilità che ha caratterizzato fin da subito la nostra mission sindacale, che questo non sia il momento giusto per azioni di conflittualità che possono danneggiare alcuni importanti processi innescati dall’azienda e in corso in ambito Ministeriale”, prosegue la nota.

“Sarebbe infatti controproducente frenare, bloccare o mettere in discussione in qualsiasi modo, il processo di acquisizione delle vecchie e nuove competenze dei lavoratori in svolgimento in questi giorni in stabilimento, tramite i colloqui avviati lunedì scorso.
Riteniamo importante l’avvio di questo percorso, sperando sinceramente che lo stesso sarà realmente finalizzato alla riassunzione delle maestranze”… “Allo stesso modo seguiamo con interesse, speranza e trepidazione, le interlocuzioni avvenute e in corso tutt’ora, anche in maniera ufficiosa, intraprese dall’azienda con i soggetti istituzionali e industriali, allo scopo di dirimere l’annosa problematica delle tariffe energetiche alla base della chiusura della fabbrica in passato e ancora oggi vero nodo da sciogliere per la competitività della stessa”, incalza il Coordinamento del sindacato.

“A tale proposito vogliamo chiarire una volta di più che il nostro obbiettivo, come organizzazione sindacale, è quello che presto la fabbrica riapra e i lavoratori rientrino nel proprio posto di lavoro”, conclude la Cisal.