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“Sider Alloys si impegnerà a garantire la trasparenza e la correttezza della propria azione per la realizzazione del progetto di revamping, nonché la assoluta lealtà, frutto dei patti già sottoscritti con i sindacati territoriali, in relazione alla ricostruzione degli organici necessari per il funzionamento dell’attività”. Così in una nota l’azienda che ha rilevato lo stabilimento ex Alcoa di Portovesme, ricordando l’obiettivo comune condiviso con le parti sociali, cioè “il riavvio della produzione di alluminio primario e dello smelter”.

Precisazioni che arrivano dopo le preoccupazioni manifestate nei giorni scorsi dai sindacati, prima durante l’incontro con la Prefetta di Cagliari Romilda Tafuri, alla quale le sigle hanno chiesto di intercedere con il governo per arrivare a una soluzione dei nodi energia, ammortizzatori e, appunto, revamping, poi la rappresentante territoriale del Governo in Sardegna, Carla Tramonti. Anche a lei Uilm, Fsm e Fiom hanno fatto presente l’emergenza ammortizzatori e i pericoli di possibili tensioni sociali se il sostegno al reddito venisse cancellato. Oggi invece ha chiesto un incontro urgente all’azienda il Movimento dei lavoratori diretti e indiretti dello stabilimento ex Alcoa, in forte polemica con una gestione sindacale “che sinora non ha portato a risultati concreti per le maestranze o in diverse occasioni discriminanti e addirittura controproducenti”. Ma Sider Alloys ha giudicato la richiesta “assolutamente irricevibile”: “La protervia con la quale alcuni esponenti del Movimento mistificano la realtà attuale dell’attività aziendale rappresenta un ostacolo insormontabile”, hanno spiegato i vertici della società. Immediata la replica del Movimento: “pronti ad organizzare iniziative di lotta ai cancelli della fabbrica”.